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Minestra dei poveri, tradizione che si rinnova: antica usanza medievale in aiuto dei meno abbienti

Iniziativa con cui le chiese e le congregazioni intervenivano in aiuto dei meno abbienti
Martedì 7 maggio, giorno dedicato al Santo Patrono di Asti, si rinnoverà la tradizione della “minestra dei poveri”.

Terminata la funzione durante la quale verrà consegnato un Drappo alla Collegiata di San Secondo, la Pro Loco di Castiglione distribuirà ai presenti la “minestra dei poveri”, antica usanza medievale con la quale le chiese e le congregazioni intervenivano in aiuto dei meno abbienti.

Un atteggiamento benefico che si trasformò in consuetudine nei secoli XVII e XVIII.

Soprattutto le chiese e le confraternite intervenivano in sostegno di coloro che non riuscivano a sfamarsi, dando loro, almeno in occasione delle principali giornate di festa, la possibilità di nutrirsi con un piatto caldo.

E, puntuale come sempre, anche quest’anno arriverà nel giorno di San Secondo la distribuzione della minestra.

Una lunga coda di persone attenderà con pazienza il proprio turno per gustare una zuppa di fagioli e legumi precedentemente messa sul fuoco in capienti pentoloni. A dare il via alla distribuzione, per tradizione consolidata, saranno stati il sindaco di Asti Maurizio Rasero e il parroco della Collegiata don Andrea Martinetto.

Come sempre è successo, è pressoché certa la presenza ai tavoli di un gran numero di astigiani (e non). Anche numerosi turisti, come accaduto negli anni addietro, assaporeranno la zuppa, incuriositi e “catturati” dalla bontà e dalla semplicità del piatto da gustare.

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