Sono microcar elettriche, di cui dodici modelli già pronti, quelle che la fabbrica Mole Urbana di Orbassano, del disegner e imprenditore Umberto Palermo, ha presentato inaugurando lo stabilimento alla presenza, tra gli altri, del Ministro Gilberto Pichetto Fratin. Microcar che, tra gli altri scopi, avranno anche un uso destinato all’emergenza e urgenza in campo sanitario grazie alla prima vettura cardioprotetta d’Europa dotata di un Dae (Defibrillatore semiautomatico esterno).
Alla presentazione della rivoluzionaria microcar ha partecipato anche l’astigiano Marco Pappalardo, Responsabile per Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta della Società Italiana Infermieri di Emergenza (SIIET), insieme a Ivan Bufalo, Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino. Con loro una nutrita rappresentanza di infermieri che testimoniano un impegno costante nella diffusione della cultura dell’emergenza, delle manovre salvavita e del loro ruolo strategico nella comunità.
«La prima Kei Car elettrica italiana cardioprotetta rappresenta un progetto che mira a coniugare innovazione, sostenibilità e attenzione alla salute, creando una comunità di potenziali first responders che possono intervenire in caso di arresto cardiaco. – commenta il dottor Pappalardo, a sua volta infermiere specialista in emergenza urgenza e terapia intensiva – È un modo nuovo di concepire la mobilità, al servizio della vita. L’iniziativa Mole Urbana rappresenta un esempio concreto di come la collaborazione tra professionisti sanitari e mondo industriale possa generare un impatto positivo sulla comunità. Portare un Dae a bordo di un’auto significa rendere la cittadinanza parte attiva della rete dell’emergenza e aumentare le possibilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco improvviso».
Ogni anno, in Italia, si registrano circa 60.000 decessi per arresto cardiaco improvviso, e ogni minuto senza intervento riduce le possibilità di sopravvivenza del 10-12%. «Rendere le città cardioprotette – conclude Pappalardo che in passato ha collaborato a realizzare i progetti di cardioprotezione di diversi comuni dell’Astigiano – significa promuovere un nuovo modello di salute diffusa, in cui ogni cittadino può essere parte attiva della catena della sopravvivenza».
[nella foto il dottor Marco Pappalardo sulla microcar elettrica cardioprotetta]