Come è cambiato il ruolo di sindaco in così tanti anni?

Davvero molto, quando ho iniziato c’era la carta carbone, ora i social network. A non essere diminuita però è la burocrazia. Anche comuni piccoli come il nostro hanno molti adempimenti che gravano sul personale. Per fortuna da noi, come in molti casi, al lavoro ci sono dipendenti bravi che si impegnano. Nelle nostre realtà, chi lavora in comune non fa solo le pratiche, è un supporto per la popolazione, specie quella anziana.

Quali i progetti per il 2023?

Amplieremo la pavimentazione nel centro storico, toccando anche via Roma, in salita verso l’ex asilo. L’opera è già appaltata e contribuirà all’abbellimento del centro storico. Invece con un contributo statale di 50 mila euro sostituiremo l’impianto di riscaldamento della scuola primaria, per una maggiore efficienza energetica.

Essere un piccolo Comune (circa 1000 abitanti) significa farsi carico anche di servizi essenziali, come i trasporti…

Abbiamo una convenzione con la Croce Verde di Nizza Monferrato, che permette il trasporto di chi ne abbia necessità. Per fortuna possiamo contare su tanti servizi, dalla farmacia all’ambulatorio medico, dalla banca al distributore. Sono particolarmente orgoglioso di aver mantenuto le scuole, dall’infanzia alle medie, che fanno da punto di riferimento per i paesi circostanti.

Come vede oggi Mombaruzzo?

Un paese vitale, con aziende importanti, un comparto vinicolo ma anche dolciario di eccellenza e strutture ricettive, alcune di proprietà straniera.

Questo sarà il suo ultimo anno alla guida del paese?

Sì. Spero di non aver fatto troppi danni. (Ride). Come esperienza è stata bellissima e ho sempre potuto contare su ottimi collaboratori, che ringrazio. Il paese in 40 anni l’abbiamo cambiato, quando entrai in carica la prima volta mancavano molte strade. Abbiamo superato momenti difficili e l’abbiamo fatto con passione.

Chi è

Giovanni Spandonaro, leva ‘49, è stato eletto per la prima volta sindaco nel 1980. Da allora ha guidato il paese per otto mandati. Vicesindaco dal 2004 al 2009, è stato anche assessore provinciale con la giunta di Roberto Marmo. Addetto per 35 anni del Genio Civile, è inoltre presidente dell’Acquedotto Valtiglione.