Che la pandemia, dopo lo stop improvviso dello scorso anno, potesse bloccare il ripetersi della tradizione del “Polentonissimo” era nell’aria da mesi. Ma l’idea dei ragazzi di Monastero Bormida, nata un po’ per caso e poi condivisa con il Comune e con la gente, è stata vincente.
Cucina della Pro Loco in attività, ma solo consegne a domicilio. Negli locali al piano terreno del castello un gruppo di giovani cuochi ha iniziato all’alba di domenica 14 marzo a preparare cinque grandi pentole di polenta e altrettante porzioni di spezzatino. Nel cortile, ben distanziati su tavoli, erano allineate tante ceste, ognuna delle quali contraddistinta da un cartello con il nome di una via o di una borgata. Un elenco delle famiglie, distinte per via e per numero di componenti, ha consentito di predisporre porzioni “personalizzate” in base alla numerosità del nucleo, e di organizzare un sistema di consegna efficace e celere.
I volontari hanno seguito il percorso assegnato e in meno di un’ora, dalle 11,30 alle 12,30, le oltre 400 famiglie di Monastero Bormida, compresi alcuni non residenti presenti nelle seconde case, avevano in tavola il fumante piatto di polenta e pietanza. Certo, non c’è stata l’emozione dello scodellamento in piazza, della sfilata storica, della rassegna degli antichi mestieri, degli sbandieratori, della fiera; soprattutto non c’era il pubblico, la gente che è l’anima della manifestazione.
Ma questa iniziativa ha dimostrato che il paese è unito, è solidale, è pronto a impegnarsi e a resistere per tornare ad essere come prima, meglio di prima. Con un appuntamento: il “Polentonissimo” 2022.
(foto d’archivio)