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Moncalvo, botta e risposta tra “Essere Moncalvo” e il sindaco Orecchia sulla ripresa del doposcuola comunale

Qualche polemica dalla minoranza di “Essere Moncalvo” per la presunta concorrenza alla scuola Camossi. La replica del sindaco Orecchia

Ha avuto ufficialmente inizio, venerdì 1° ottobre, il doposcuola comunale dopo lo stop del servizio nel febbraio 2020 a causa dell’emergenza sanitaria. La ripresa delle attività è stata voluta e deliberata dalla giunta comunale dopo i molti contatti con le famiglie moncalvesi e un sondaggio per verificarne la sostenibilità economica che ha avuto esito positivo.

«Ringrazio quei genitori che nel corso degli ultimi mesi mi hanno fatto comprendere appieno l’importanza di questa attività – commenta il vicesindaco Andrea Giroldo – doposcuola significa sostegno alle giovani famiglie e rafforzamento dell’educazione dei ragazzi».

Il doposcuola sarà attivo tutto l’anno scolastico il lunedì, il mercoledì e il venerdì, dalle 13 alle 17, nelle aule dedicate dell’Istituto scolastico Rita Levi Montalcini. Attualmente i bambini iscritti sono quindici, seguiti dagli educatori della cooperativa Vedogiovane di Asti, nello studio e nei compiti. Il costo di iscrizione è 80 euro al mese. Le iscrizioni sono aperte fino al 15 ottobre (informazioni 0141 917505 o protocollo@comune.moncalvo.at.it).

«Abbiamo accolto con piacere questa esigenza del territorio e riattivato un servizio importante – afferma il sindaco Christian Orecchia – confido che sia l’inizio di un percorso che possa dare ai bambini un’occasione di crescita e condivisione. Ringrazio anche la dirigenza della scuola per la sensibilità e la disponibilità dimostrate sin da subito».

La ripresa del doposcuola comunale ha però suscitato qualche malumore raccolto dal gruppo di minoranza: «Una buona amministrazione non dovrebbe creare “figli e figliastri” con le sue scelte politiche – hanno detto i consiglieri di “Essere Moncalvo” – è quanto abbiamo ricordato in merito al servizio doposcuola che è sempre stato attivo nel nostro Comune da una decina di anni senza mai creare nessun tipo di problematica. Da quando si è insediata questa amministrazione, invece, dapprima è stato incomprensibilmente dimenticato e ora viene gestito in modo, a nostro avviso, improprio. È giusto e siamo contenti che questo servizio riprenda, anche se con due anni di ritardo, ma la gestione diretta comunale crea una concorrenza “sleale” con il doposcuola della scuola paritaria Camossi. Il CDA della fondazione Camossi aveva già sottoposto il problema alla giunta e noi abbiamo voluto riprenderlo in consiglio comunale in quanto non risolto. Il Camossi è un’istituzione importantissima per la nostra comunità che grazie all’attività di doposcuola riesce a far quadrare i conti di fine mese. Abbiamo avanzato diverse proposte, come garantire un contributo straordinario al Camossi ma, con grande dispiacere, ci è stato riferito che il Comune non intende procedere per aiutare questa storica istituzione. Non si può stare sempre a guardare sperando che tutto si risolva. Un’amministrazione ha il dovere di intervenire per il bene di tutti i suoi cittadini».

Il sindaco Orecchia respinge però le critiche replicando: «I commenti sul doposcuola comunale sono inaccettabili – dice il primo cittadino – la scuola paritaria Camossi è una realtà estremamente preziosa per Moncalvo e il Comune è quotidianamente al suo fianco nelle difficoltà quotidiane e anche da un punto di vista del sostegno finanziario. Il doposcuola comunale esiste da diversi anni e non ha mai creato problematiche rispetto agli altri servizi educativi offerti sul nostro territorio, non sussistono particolari condizioni mutate e quindi ci aspettiamo che gli equilibri si manterranno come sempre. Chi parla di concorrenza sleale non sa fare i conti: negli anni scorsi il servizio era gestito dalla Cooperativa Vedogiovane in modo indipendente, quest’anno il Comune mantiene invece la titolarità del servizio e la cooperativa si limita ad erogarlo. Questo ci ha permesso di offrire costi accessibili a più fasce di popolazione e ciò è un risultato importante. Le famiglie sostengono una spesa uguale per i due doposcuola, ma quello privato offre cinque giorni di servizio, mentre quello pubblico ne offre tre. Quello del Comune è meno competitivo, quindi la realtà è l’esatto opposto di quanto sostenuto dalla minoranza. Vogliamo comunque chiarire sulla proposta di dare un contributo aggiuntivo all’Ente Camossi, malgrado si sia già dimostrato che i servizi possono coesistere in armonia e non esista nessuna forma di concorrenza. Il Comune eroga annualmente un contributo importante a sostegno di questa scuola paritaria, contributo che il Consiglio ha leggermente aumentato per il triennio 2021-2023 su nostra iniziativa. Un’amministrazione che dà risorse pubbliche al buio a un ente privato non è un governo serio e rispettoso dei cittadini. Si tratta di una proposta senza capo né coda».

Nella foto il vicesindaco Giroldo all’apertura del doposcuola comunale

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