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Attualità

Moncalvo, da domani quattro pietre d’inciampo per ricordare l’orrore dell’Olocausto

Saranno posizionate in Vicolo 27 gennaio per ricordare quattro ebrei moncalvesi deportati ad Auschwitz

Dedicate ad Amerigo, Clelia, Alberto e Adua

Come in vita furono privati del loro nome e della loro storia, così in morte la loro memoria durerà in eterno scolpita sulla pietra. Questo è lo spirito con cui, domani, domenica, anche Moncalvo ricorderà i suoi figli che furono deportati nei lager nazisti e che da essi non fecero mai più ritorno. La Giornata della Memoria, quest’anno, sarà arricchita da un evento importante, il primo del genere in tutta la Provincia di Asti. Con una solenne cerimonia, che si svolgerà alle 12 saranno incastonate a terra quattro “Pietre d’inciampo” dedicate ad altrettante vittime innocenti che, nella cittadina aleramica, furono arrestate, deportate e brutalmente uccise. Si tratta della moncalvese Clelia Vitale Foa – nonna dell’indimenticabile Piero Norzi, capo della comunità ebraica moncalvese fino al 2016 – e di alcuni suoi parenti: Alberto e Amerigo Colombo con Adua Nunes, sfollati dalla Liguria e dalla Toscana per cercare, invano, sicurezza in campagna.

 

Deportati ad Auschwitz, non fecero mai ritorno

Tutti arrestati a Moncalvo, tra il marzo e il maggio del 1944, e tutti trasferiti nel tristemente noto campo di sterminio polacco di Auschwitz. Nessuno fece mai più ritorno e di loro si perse ogni traccia. Privati di tutto, anche del ricordo, domenica prossima ne verrà finalmente ristabilita la memoria. Carico di significato il sito scelto per la messa a dimora delle pietre: Vicolo 27 gennaio 1945, ovvero il luogo dedicato alla Giornata della Memoria, la prima via in Italia a essere intitolata in questo modo. L’iniziativa per l’installazione di una Pietra d’Inciampo può partire da chiunque desideri ricordare una vittima. Non sono, quindi, le istituzioni a scegliere chi commemorare ma i singoli committenti, mediante una richiesta diretta di cui si fanno portatori.

Di chi è stata l’idea

 

Nel caso moncalvese è stata la famiglia Norzi a portare avanti l’istanza: «Si tratta di un momento importante – dicono Roselma, Guido e Debora Norzi – ognuno di noi è chiamato al ricordo che diventa un imperativo categorico affinché, sotto nessuna forma, possa ripetersi un simile odio disumano. Nostro papà Piero ne sarebbe contento. Vogliamo ringraziare il consigliere comunale Diego Musumeci che ha avuto l’idea di questo evento, ce lo ha proposto, e ne è stato promotore. Con lui tutta l’Amministrazione Comunale che ci ha creduto e ha portato a compimento questo progetto».

Un progetto che unisce

Un bell’esempio di sinergia amministrativa, tra minoranza e maggioranza comunale, proprio nello spirito delle pietre d’inciampo che sono un progetto inclusivo e non certo divisivo. «È importante – dice il sindaco di Moncalvo Christian Orecchia – mantenere vivo il ricordo di queste persone che hanno vissuto la discriminazione sulla propria pelle: un testimone che abbiamo l’obbligo morale di consegnare a chi non potrà udire queste testimonianze dirette. E allora le pietre di inciampo saranno li, ad imperitura memoria di quei tempi bui».

Piccoli blocchi lucenti che faranno riflettere

Il tema del ricordo torna anche nelle parole del consigliere Musumeci, promotore dell’iniziativa: «Obiettivo è ricordare chi fu vittima della persecuzione nazifascista – dice Musumeci – senza nessuna distinzione di razza, religione e idee politiche. Basta con l’odio e con la paura anche in ogni suo moderno rigurgito. Questi piccoli blocchi quadrati, ricoperti d’ottone, ci devono far riflettere ogni giorno nel guardarli. Spingerci a rinnegare la violenza».

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