“Il sonno della ragione genera i mostri”. Quando Francisco Goya dipinse a fine ‘700 il suo quadro più celebre, un simbolo dell’Illuminismo e una denuncia delle oscurità dell’odio e dell’irrazionalità, lasciò sgomenti i suoi primi osservatori, intimoriti dalle creature terribili generate dall’uomo dormiente.
Lo stesso sgomento di fronte agli stessi mostri ha colpito gli abitanti di Guazzolo, frazione di Castelletto Merli nella zona del Moncalvese: la piccola edicola votiva locale è stata vittima di ignoti che ne hanno vandalizzato la portavetrata e si sono accaniti sulla statua della Madonna posta all’interno, distruggendola e lasciandone i frammenti nel prato antistante. La totale assenza di telecamere o di testimoni (l’atto è avvenuto durante le ore notturne) rende impossibile l’identificazione del vandalo.
Gli abitanti della zona sono stati fortemente colpiti e hanno pubblicato una lettera aperta in cui denunciano un gesto di violenza e inciviltà: «Chi ha distrutto prima il vetro e poi la statuetta lasciandola in mille pezzettini sul prato certamente doveva sapere dell’esistenza di questa piccola costruzione, lontana da case e strade di passaggio. E ha architettato tutto. Quello che si prova è un senso di ferita profonda. Quell’edicola era ed è di tutti: del territorio, della storia, è energia del passato che vive nel presente. Forse chi avrà commesso questo gesto l’avrà già pure dimenticato, ma noi no».