E’ stata depositata il 19 aprile all’ufficio protocollo del Comune di Moncalvo una mozione per concedere la cittadinanza onoraria allo studente e attivista egiziano Patrick Zaki. Firmatari della proposta i tre consiglieri di minoranza Sergio Alessio, Diego Musumeci e Giovanni Sandiano.
La storia di Zaki è ben nota: studente all’Università di Bologna è stato arrestato il 7 febbraio 2020 dalle autorità egiziana al suo rientro in patria per una visita ai parenti con pesantissime accuse di sovversione, minaccia alla sicurezza nazionale e propaganda per il terrorismo. Le contestazioni partono da alcuni post pubblicati da Zaki sui social media che lo stato egiziano considera incitamento contro l’apparato governativo. Attualmente l’attivista è in stato di detenzione preventiva nel carcere di Mansoura in attesa di un processo che non viene fissato da oltre un anno, con continui rinvii di 45 giorni in 45 giorni.
«La vicenda di Patrick ricorda purtroppo da vicino la storia di Giulio Regeni – scrivono i promotori della mozione – e non possiamo permettercelo. Accanto alla ricerca continua della verità per il ricercatore italiano, dobbiamo impegnarci affinché la violazione dei diritti umani nei confronti di Patrick Zaki non sfoci in una nuova tragedia. In questo senso vanno le continue pressioni da parte della comunità internazionale, del mondo associativo, accademico e politico con numerose iniziative che mantengono viva la richiesta di un trattamento umano nel rispetto dei diritti spesso ignorati dalle autorità egiziane».
La richiesta di conferire la cittadinanza onoraria della città di Moncalvo all’attivista egiziano segue le azioni del Parlamento che il 14 aprile ha approvato in Senato un ordine del giorno, promosso dalla commissione presieduta dalla senatrice Liliana Segre, che impegni il governo ad attivare l’iter per concedere la cittadinanza italiana a Zaki.
Il sindaco di Moncalvo, Christian Orecchia, appresa la notizia della mozione si dice fiducioso che venga accolta dall’unanimità del Consiglio comunale, convocato per il prossimo 30 aprile.
«In realtà avremmo già dovuto discutere l’ordine del giorno per fare pressione sul Senato che aveva in calendario la discussione sulla cittadinanza italiana a Zaki – spiega il sindaco – l’iniziativa è stata promossa dall’ALI, la Lega per le Autonomie Locali e molti Comuni hanno aderito. La discussione è saltata solo perché nello scorso Consiglio si discuteva del bilancio previsionale, un argomento piuttosto “corposo”. Quella della cittadinanza onoraria di un piccolo Comune come il nostro è più che altro un gesto simbolico ma credo che sarà approvata».
Orecchia aggiunge che la sua amministrazione si impegnerà anche per promuovere delle azioni a favore della liberazione di Ahmad Reza Jalali, il ricercatore iraniano-svedese dell’Università del Piemonte Orientale condannato a morte dal regime di Teheran con l’accusa di spionaggio e detenuto da oltre tre anni in Iran.
«Sia il vicesindaco Giroldo che il sottoscritto – conclude il sindaco – abbiamo studiato nell’Università dove Jalali lavorava, quindi ci sentiamo molto vicini alla mobilitazione per la sua liberazione».