Tuttavia, la decisione ha suscitato forti reazioni da parte del gruppo consiliare di minoranza “Moncalvo Viva”. Andrea Giroldo, capogruppo, ha espresso il suo dissenso in un comunicato stampa: «La revoca della Tarip è uno schiaffo morale a tutti i cittadini virtuosi di Moncalvo. Oggi è stato fatto un pericoloso passo indietro». Andrea Monti, consigliere di minoranza, ha sottolineato: «È inammissibile che con una raccolta differenziata oltre il 70%, l’amministrazione comunale torni alla vecchia Tari con stime di raccolta differenziata al 61% per il 2024 e il 2025. Questo significa meno introiti dalla vendita dei rifiuti differenziati e maggiori costi di raccolta».
Di fronte alle critiche, la replica della maggioranza: «Il Pef 2024 chiudeva con un valore complessivo di oltre 571 mila euro e la previsione 2025 con un importo di circa 626 mila euro. In tale data, l’amministrazione allora in carica non è quella attuale che, quindi, nulla può e nulla c’entra con tali cifre. Il Pef quindi non è un prodotto di questa amministrazione ma un’eredità della vecchia amministrazione».
La decisione di revocare la Tarip ha quindi sollevato un acceso dibattito a Moncalvo. Se da una parte l’amministrazione comunale sostiene che la revoca sia necessaria per migliorare il sistema di raccolta in modo graduale e senza aumentare i costi immediati, dall’altra la minoranza critica la decisione come un passo indietro che potrebbe avere conseguenze negative sia ambientali sia economiche.