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Attualità
Polemica politica

Moncalvo, sul distretto “Cuore del Monferrato” botta e risposta tra sindaco e opposizione

Per l’opposizione un fallimento il mancato finanziamento dei bandi 2022 e 2023. Per il sindaco Orecchia la cabina di regia è al lavoro su nuovi progetti

I consiglieri di minoranza del gruppo “Essere Moncalvo” sono andati all’attacco, nel fine settimana, sulla gestione del distretto del commercio “Cuore del Monferrato” con un comunicato piuttosto duro rivolto al sindaco Christian Orecchia, in qualità di rappresentante del Comune capofila.

L’accusa dei consiglieri Musumeci, Sandiano e Zuccotto

E’ una storia che racconta di un fallimento totale. Il distretto del commercio di cui Moncalvo è comune capofila nasceva nel 2021 tra le grandi manifestazioni di giubilo del sindaco e del suo vice. Hanno fatto riempire paginate di giornali raccontando come questo strumento potesse risollevare le sorti del commercio negli oltre 60 Comuni che hanno aderito. In effetti sarebbe potuto essere così se solo si fosse seguita una linea d’azione ben diversa e non fallimentare come quella che il sindaco di Moncalvo e del suo vice hanno messo in piedi, improntata più a pubblicizzare loro stessi (unico vero loro interesse) che al bene del Distretto stesso.

I distretti del commercio hanno senso di esistere perché sono enti che riescono a intercettare fondi di bandi appositamente creati per loro. Parliamo di centinaia di migliaia di euro che ciascuno dei distretti potrebbe portare a casa per incentivare il commercio e con esso portare ricadute benefiche sul territorio. Sono stati fatti due corposi bandi nel 2022 e nel 2023 del valore complessivo di oltre 17 milioni di euro (8.8 milioni e 8.7 milioni) da dividere tra i distretti piemontesi secondo l’ordine di graduazione. Il distretto del “Cuore del Monferrato” non è riuscito a ottenere nemmeno un euro di quei soldi.

Nel bando 2022 il nostro distretto è arrivato, in tutto il Piemonte, ultimo tra ultimi (dopo di noi nessun altro), perdendo i circa 400 mila euro di finanziamenti “a gratis” richiesti nella domanda. Un progetto che, evidentemente, deve essere stato veramente pessimo, con scarse idee e mal presentate, dal momento che ha ottenuto il punteggio più basso in tutta la regione: appena 38 punti sui 61 minimi per essere finanziati, quando il primo distretto ha ottenuto 78 punti, più del doppio rispetto a noi.

Al secondo bando il “Cuore del Monferrato” non ha neppure partecipato, forse per evitare l’ennesima figuraccia. Un fatto che già da solo griderebbe vendetta (perché a questi bandi si partecipa sempre, ci si prova per lo meno) ma che è ancora più grave perché il secondo bando del 2023 è stato appositamente creato e strutturato per finanziare i distretti che non avevano ricevuto soldi in quello precedente (la partecipazione era, infatti, vietata ai distretti che erano stati finanziati nel 2022).

Scelte incomprensibili

Una scelta tanto incomprensibile quanto grave. Un anno di tempo per pensare a un minimo di progetto che potesse ottenere almeno una sufficienza per essere ammesso (non scindere l’atomo per intenderci) e non si è fatto nulla? Possibile che non si abbiamo idee? Possibile che nessuno abbia avuto tempo e modo di pensare a qualcosa? Possibile che nessuno abbia pensato al fatto che era un’occasione unica che per aver dei finanziamenti da far ricadere sul territorio? Si è lasciato così passare senza colpo ferire?

Mentre gli altri distretti del commercio di Piemonte e dell’Astigiano aiutano i commercianti con soldi reali “cash”, noi invece guardiamo dalla finestra e paghiamo una totale incapacità gestionale. Siamo l’unico Distretto del Commercio della provincia che non ha ricevuto un finanziamento dai bandi del 2022 e del 2023 e non per colpa di altri ma per esclusiva nostra responsabilità. Agli oltre 60 sindaci del distretto va bene questa situazione? Continuano a pagare una quota di partecipazione per avere cosa in cambio? Qualche post su Facebook basta loro per promuovere il commercio? I sindaci si accontentano veramente di veramente fare due messaggi d’invito, sui social o sui giornali locali, per comprare nelle botteghe del paese sotto le feste natalizie?

La risposta del sindaco Orecchia

Siamo ormai abituati all’atteggiamento della minoranza che si esprime a vanvera su tutti gli argomenti pur ignorando completamente contesto, fatti e meccanismi. Pertanto non possiamo che dare il peso che merita alle critiche vuote di chi polemizza su tutti i temi per puro scopo di mettere in cattiva luce l’operato dell’Amministrazione di Moncalvo.

Ebbene vogliamo informare – soprattutto i firmatari del comunicato – che tutte le scelte di partecipare o meno a eventuali bandi sono adottate con massima condivisione con i membri della cabina di regia, 7 comuni a rappresentanza di altrettanti gruppi appartenenti il distretto, e dell’assemblea dei soci. L’essere comune capofila non significa decidere autonomamente senza consultare gli altri membri e dunque attaccare il distretto non significa attaccare Moncalvo ma attaccare in realtà decisioni condivise dal territorio e usare uno strumento sinergico di 61 comuni per fini puramente elettorali e peraltro circoscritti a Moncalvo.

Indubbiamente il nostro distretto presenta delle criticità principalmente dovute alla vastità del suo territorio, la frammentazione urbana e dunque anche commerciale e all’assortimento variegato dei comuni che lo compongono. È tuttavia oggettivo che il distretto del commercio “Cuore del Monferrato” è primo in Piemonte nelle attività di comunicazione e promozione territoriale, dato facilmente constatabile dai numeri delle pagine social da cui si rilanciano messaggi di richiamo verso il territorio e – quotidianamente – si condividono attraverso lo strumento delle stories prodotti, menù, proposte di ricettività e quanto viene promosso dalle attività del territorio. Il successo dell’attività di comunicazione svolta è stata riconosciuta anche da Regione Piemonte che ha preso il nostro distretto a caso studio.

Mentre c’è chi usa il tema del distretto per fare can can, si sta invece lavorando (con la stessa abnegazione che ha portato Moncalvo ad attrarre i fondi del Bando Borghi) a nuove opportunità di finanziamento anche alternative ai bandi regionali che ci consentano di reperire risorse e avviare nuove attività da aggiungersi a quelle svolte in autofinanziamento grazie al piccolo contributo messo insieme da tutti i comuni soci. Ricordiamo che grazie al Bando Borghi, le imprese di Moncalvo, Penango e Ponzano hanno potuto competere a un bando dalla dotazione di 1milione e 300 mila euro.

Polemiche da campagna elettorale

La notizia dei bandi regionali cui si fa riferimento nella “polemica” scaturita oggi risale a un mese fa: la lunga attesa del comunicato è motivata dal far passare le Feste per dare più risalto in vista della campagna elettorale? O è una reazione alla comunicazione recentemente effettuata dal gruppo di maggioranza sulle opere portate a termine nell’anno?

Spiace molto infine notare da parte di qualche consigliere di minoranza il tentativo di “spam” di un comunicato che ha un sapore puramente di “bega locale” anche sui mezzi social del distretto (destinati ad attività promozionale) inserendola come commento in un post dedicato ad attività di promozione del territorio con sponsorizzazione effettuata nell’intero Nord-Ovest, dunque a potenziali visitatori da Milano e Torino andiamo a comunicare le diatribe elettorali anziché le risorse commerciali? E’ questa la visione di promozione turistica che hanno alcuni consiglieri di minoranza a Moncalvo?

Moncalvo, in virtù di capofila, insieme al manager di distretto Attisani, stanno calendarizzando degli incontri itineranti con tutti i comuni del distretto divisi nei 7 gruppi per discutere di criticità, punti di forza e prospettive per il futuro, proprio nell’ottica della massima collaborazione col territorio.

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