Sarà visitabile fino al prossimo 4 marzo, nella chiesa di sant’Antonio abate, in via XX settembre, la mostra dedicata al beato della diocesi di Casale Monferrato, monsignor Luigi Novarese (1914–1984). Papa san Giovanni Paolo II lo ha definito “L’apostolo degli ammalati”. Novarese è il sacerdote che ha aperto un capitolo nuovo nella pastorale della salute della Chiesa, il fondatore del Centro Volontari della Sofferenza e dei Silenziosi operai della Croce, l’innovatore che ha reso gli ammalati soggetti attivi nella Chiesa ed evangelizzatori del mondo. La mostra itinerante nella diocesi, proveniente dalla parrocchia di Frassinello, è stata aperta lo scorso 20 febbraio.
Gli orari: lunedì, martedì, mercoledì dalle ore 8 alle 17; sabato e domenica dalle ore 8 alle 19; in questi due giorni, al termine delle messe pomeridiane, sono previste visite guidate a cura del giornalista Mauro Anselmo autore della biografia “Luigi Novarese, lo spirito che cura il corpo” (Edizioni CVS). La mostra, attraverso una narrazione della vita del beato, arricchita da fotografie, testimonianze e documenti, presenta l’itinerario della formazione spirituale del sacerdote e ne spiega l’insegnamento. Due date riportano l’attenzione, quest’anno, sul carisma del beato.
Quarant’anni fa, l’11 febbraio 1984, veniva pubblicata la lettera apostolica Salvifici Doloris, firmata da san Giovanni Paolo II, un testo che, nell’approfondire il mistero del dolore alla luce dell’insegnamento evangelico, offre interessanti spunti teologici che ricordano la spiritualità di Novarese. In estate ricorre anche il quarantennale della scomparsa del sacerdote, che il 20 luglio 1984 concluse la propria avventura terrena a Rocca Priora (Roma).