Le parole del Rettore Maria Grazia Cerruti:
«Il nostro Comitato è stato creato per evitare che Montechiaro sparisse dal panorama paliesco. Non poche le problematiche affrontate: scetticismo in paese, non sapevamo come la popolazione avrebbe reagito e poi la difficoltà di coesistenza con l’altro Comitato. Inoltre al momento non abbiamo bandiere, non abbiamo tamburi e non abbiamo costumi. Una situazione che in qualche modo bisognerà risolvere.»
La composizione del Direttivo?
«Ne fanno parte Sandro Genovesio, vicerettore; Cristina Rolla, segreteria e tesoreria; Paolo Conti, responsabile eventi e manifestazioni; Carla Loiacono, consigliere. Tutte persone già presenti in Comitati precedenti, desiderose di fare in modo che la storia paliesca montechiarese continuasse. Attualmente una parte del paese, non ovviamente la totalità, ci sostiene. Siamo riusciti a fare un centinaio di tessere, tutte acquistate spontaneamente da persone del posto. Un numero di una certa rilevanza.»
Veniamo alla corsa: come siete arrivati ad ingaggiare Fabio Ferrero?
«Fabio ha fatte parte di questo Comitato fin dall’inizio ed avere un fantino del paese rappresenta, a mio modo di vedere, un messaggio importante. Lui lavora nella scuderia Goldin, in terra vercellese, ma è comunque in contatto con proprietari di soggetti mezzosangue che sviluppano la loro attività in terra toscana. Fabio è nell’ambiente da diverso tempo, ha coltivato rapporti con scuderie di rilievo e siamo fiduciosi possa reperire un mezzosangue ad hoc per la corsa di settembre.»
Direi scontata la prossima domanda: con quali speranze ed ambizioni vi avvicinate al Palio 2024?
«Per quanto mi riguarda, se riuscissimo ad andare in finale sarebbe quasi una vittoria. Un traguardo importante anche per il nostro fantino, che, non scordiamolo, il prossimo primo settembre sarà al debutto in Piazza Alfieri. Un risultato positivo sarebbe un buon viatico anche per il futuro e ci aiuterebbe a lavorare con maggiore serenità. Aprirebbe anche il cuore di quei montechiaresi che ancora ci guardano con diffidenza.»
Un sogno personale?
«Vorrei che la difficile situazione attuale si risolvesse e che a Montechiaro ci fosse un unico Comitato. Per il paese sarebbe un passaggio decisivo. Confido in proposito nel buon senso di tutti.»