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Attualità, Economia

Morabito (Fiom): “Le aziende rispettino le norme per evitare contagi tra i dipendenti”

La preoccupazione per i lavoratori che continuano a recarsi in sede o negli stabilimenti. Intervengono anche i sindacalisti del commercio

La preoccupazione dei sindacati

Mentre numerose attività e negozi rimarranno chiusi fino al 25 marzo, sale la preoccupazione dei sindacati per quelle categorie di dipendenti chiamate a continuare a lavorare in sede, dagli operai ai cassieri dei supermercati.
«In questi giorni – racconta Beppe Morabito, sindacalista Fiom Cgil – come Camera del lavoro astigiana stiamo ricevendo segnalazioni di Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) e lavoratori perché in alcune aziende, che appartengono ai settori più diversi, non sono garantite tutte le misure per evitare la diffusione del contagio. Sappiamo benissimo che la produzione nelle fabbriche sta andando avanti, e questo proposito, insieme alle maestranze, confermiamo il nostro sostegno. Ma non può succedere che, nei luoghi di lavoro, manchi il sapone per le mani in bagno o non vengano rispettate le distanze di sicurezza tra i lavoratori».
Morabito lancia quindi un appello a nome di tutta la Cgil astigiana. «Mi rivolgo a tutti i datori di lavoro, a capo di aziende piccole e grandi, affinché attivino tutti i presidi di sicurezza per proteggere l’incolumità dei lavoratori. Altrimenti è logico che, avendo ragionevolmente timore della situazione, si rifiutano di lavorare. Dopodiché, se nei prossimi giorni non vedremo miglioramenti laddove abbiamo notato delle lacune, ci rivolgeremo al Prefetto per denunciare i casi in cui non si rispetta la normativa per evitare il contagio da Coronavirus». Intanto alcune aziende, come ricorda il segretario generale Fiom Cgil Mamadou Seck «hanno interrotto la produzione, mandando in ferie i lavoratori, per riorganizzare i reparti in modo da rispettare la normativa, altre l’hanno ridotta per garantire le distanze di sicurezza tra gli operai.  In altri casi, invece, si è fatto ricorso alla cassa integrazione».

In campo i sindacalisti del commercio

A scrivere alla Prefetture, oltre che alle associazioni di categoria e alle imprese piemontesi, anche le segreterie regionali delle categorie sindacali Uiltucs Uil, Fisascat Cisl e Filcams Cgil che si occupano dei lavoratori del commercio, del terziario e dei servizi.
Come racconta Francesco Di Martino, segretario generale provinciale Uiltucs Uil. «In questi giorni – spiega – abbiamo ricevuto segnalazioni da più territori che le prescrizioni previste per tutelare l’incolumità dei lavoratori non vengono sempre rispettate. E questi negligenti comportamenti, oltre a non ottemperare a quanto previsto a norma di legge, mettono a serio e colpevole rischio tutte le persone, lavoratori compresi.
Come sindacati, in una reciproca e responsabile collaborazione, siamo impegnati a sensibilizzare i lavoratori ad assumere comportamenti virtuosi e rispettosi delle norme. E, al contempo, a monitorare tutte le realtà presenti sul territorio piemontese. Qualora si verificassero situazioni di rischio e inadempienze in capo ai datori di lavoro, provvederemo a segnalarli alle autorità competenti».

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