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Attualità
Il caso

Movicentro di Asti «terra di nessuno»: l’opposizione chiede spiegazioni al sindaco Rasero

I consiglieri depositano una corposa interpellanza che ripercorre gli ultimi tre anni di problemi e di scarsa sicurezza

Dopo l’ultimo episodio vandalico al Movicentro di Asti, dove ignoti hanno distrutto una telecamera di sorveglianza e divelto, in parte, le porte scorrevoli, riesplode anche tra i banchi del Consiglio comunale la querelle, mai sopita, sulla sicurezza della struttura che si trova a poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria.

I consiglieri di minoranza Mario Malandrone (Ambiente Asti), Maria Ferlisi, Luciano Sutera e Pepos Dolce (Partito Democratico), Mauro Bosia e Michele Anselmo (Uniti si può), Massimo Cerruti, Martina Veneto, Giorgio Spata e Davide Giargia (Movimento 5 Stelle) con Angela Quaglia (Cambiamo Asti) hanno presentato una corposa interrogazione al sindaco Rasero per capire cosa sia successo negli ultimi anni al Movicentro tanto da essere definito, dagli stessi consiglieri, «terra di nessuno».

«Eppure nel 2018 già avevamo segnalato i disagi nella struttura e a più riprese la problematica della sala d’attesa, chiusa, della sicurezza e delle pulizie – commentano dai banchi dell’opposizione – Eppure a distanza di tre anni, la sala continua a essere chiusa. Ci diranno per il Covid, ma non è così in altre città. A novembre abbiamo appreso dell’azione di danneggiamento di autobus, addirittura allagati. A fine dicembre ci hanno segnalato, e abbiamo potuto constatare, lo stato di degrado e di scarsa pulizia in cui versa la struttura. A Capodanno abbiamo visto una nuova azione indisturbata e sono state danneggiate telecamere e porte».
Ma c’è dell’altro, aggiungono i consiglieri dell’opposizione: «Nel 2018, a luglio, l’assessore Marcello Coppo aveva spiegato la strategia di riapertura della sala d’attesa: come migliorare la sicurezza, rendendo pulito il Movicentro, spiegandoci nozioni base su come e quando si devono fare i lavori di pulizia. La situazione non è migliorata nonostante la road map spiegata da Coppo in aula per risolvere i problemi. Ed è per questo che come consiglieri comunali torniamo a porre la questione su tale struttura, che non solo diventa un brutto biglietto da visita per la città per chi arriva da fuori con il treno o in pullman, ma dove mezzi e strutture continuano a essere vandalizzati e dove persistono le problematiche di un tempo. Osservando le iniziative messe in campo dall’amministrazione, rispetto ai cambiamenti promessi da Coppo e dalla Giunta, potremmo dire che quello spazio del centro città sembra proprio la “metafora” del fallimento del programma politico dell’amministrazione fatto di sicurezza e pulizia della città».

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