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Attualità

Musso per Scelta Civica:
«Il rilancio passa anche per lo sport»

Ha dovuto prendere in mano Scelta Civica dopo l’abbandono del coordinatore provinciale Massimo Padovani e ora Gian Luca Musso, 43 anni, geometra mombercellese, corre per le elezioni regionali e per

Ha dovuto prendere in mano Scelta Civica dopo l’abbandono del coordinatore provinciale Massimo Padovani e ora Gian Luca Musso, 43 anni, geometra mombercellese, corre per le elezioni regionali e per sostenere la candidatura a presidente di Sergio Chiamparino. Musso, membro anche del CdA dell’ATC (Agenzia Territoriale per la Casa) e Presidente dell’Associazione Sportiva Geometri Italiani, vuole essere un ponte tra le istanze dei cittadini e le istituzioni elettive.

Lei siede nel CdA dell’ATC che si trova sotto i riflettori per lo scandalo che vede coinvolto l’ex direttore Santoro. Da più parti si invocano indagini per valutare se ci siano, a più livelli, eventuali responsabilità anche politiche. Che idea si è fatto?
Secondo me è giusto accertare eventuali responsabilità politiche nel caso ATC, qualora ci fossero, e sono d’accordo nel fare chiarezza anche se, a mio avviso, le tipologie di irregolarità sono state di carattere prettamente tecnico. Per quanto mi riguarda mi sento parte lesa perché, sedendo nel CdA, mi sono stati sottoposti documenti non veritieri. Ora bisogna mettere mano all’ATC con molta programmaticità.
Passiamo a Scelta Civica, abbandonata dal suo stesso ispiratore, Mario Monti, e in cerca di un riscatto in vista delle elezioni del 25 maggio. Crede in questo progetto?
Certamente, perché Scelta Civica ha ragione di esistere in quanto, rispetto ai partiti tradizionali legati alle ideologie, sarà sempre un pungolo verso chi promette di fare riforme senza però realizzarle. Scelta Civica, slegata a qualsiasi lobby, è la coscienza dei riformisti ed è composta da gente che, come me, vuole mettere a disposizione della collettività le esperienze maturate in ambito professionale e amministrativo. Facciamo però chiarezza: noi non ci sentiamo “montiani” ma un partito che si sta radicando sul territorio perché Monti è fuori da qualsiasi dinamica interna al movimento.

Perché ha deciso di candidarsi?
La candidatura dev’essere per il mio elettorato un’opportunità di fare rete per creare una squadra che lavori per il territorio e che dia delle risposte. Se io ti chiedo il voto e tu me lo dai per me è come quando un cliente mi commissiona un’opera: fino a quando non la finisco non porto a casa la pagnotta.
Chi è il suo elettorato di riferimento?
Mi rivolgo principalmente ai miei colleghi geometri, al mondo delle partite IVA, delle imprese e delle professioni. Partendo proprio dal mio lavoro uno degli obiettivi che vogliono condividere con Chiamparino è la sburocratizzazione a livello regionale per facilitare gli investimenti e rendere più snello il sistema delle imprese. Dobbiamo inoltre lavorare affinché siano molto più rapidi i tempi tra il concepimento di un’idea e la realizzazione, spesso frenata proprio da un eccesso di burocrazia.

Cosa dovrebbero fare gli amministratori locali per dare ossigeno all’economia dell’Astigiano?
Devono essere capaci di attirare investimenti e risorse sul territorio e capire che se ti rivolgi a investitori cinesi, russi o arabi devi conoscere come lavorano e cosa si aspettano da noi. Gli investitori stranieri appena capiscono come funzionano le cose in Italia scappano perché sono abituati ad avere un progetto e a realizzarlo velocemente, senza impaludarsi nelle maglie della nostra burocrazia. Non dimentichiamo inoltre che la corruzione è proprio figlia dell’eccessiva burocrazia.
Si parla molto di riforme degli enti locali ma, ad oggi, sembra esserci solo molta confusione.
Personalmente sono per le aggregazioni dei comuni che non vuol dire semplicemente fondere i campanili; un conto è salvaguardare la tipicità di un luogo e un altro è erogare dei servizi pubblici che devono essere garantiti in maniera virtuosa. Non vedo nulla di sbagliato nel mettere insieme cinque comuni se hanno la stessa vocazione.

Da presidente dell’Associazione Sportiva Geometri Italiani crede che lo sport possa diventare, anche per l’Astigiano, uno dei settori su cui investire per il rilancio del territorio?
Assolutamente sì e, da tempo, ho in mente un progetto che unisca gli aspetti propriamente turistici a quelli sportivi. L’Astigiano ha delle peculiarità ambientali ed enogastronomiche che possono essere potenziate con strutture adatte ad attirare squadre durante i ritiri di precampionato. Non sto parlando della nazionale ma di quelle numerose formazioni esistenti che cercano luoghi adeguati come il nostro. Il messaggio è: venire ad Asti per fare sport e stare bene; un po’ come succede per importanti eventi in altre regioni, ad esempio la maratona Dles Dolomites.
Ad Asti fino all’anno scorso funzionava una pista di motocross nella quale si facevano gare a livello internazionale. Poi è stata chiusa a seguito di un ricorso volto alla tutela del SIC di Valmanera. Per lei è una risorsa sprecata?
Certo che sì; questa scelta proprio non l’ho capita e ritengo che quella pista debba essere riaperta subito.

Riccardo Santagati

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