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Politica

Mussolini, Segre, il Milite Ignoto: nel Consiglio di Asti scoppia la bagarre sulle cittadinanze onorarie

Ma questa mattina la Giunta Rasero ha approvato la delibera che revoca la cittadinanza a Benito Mussolini

Se non fosse tutto registrato e disponibile sul canale YouTube del Comune di Asti, per molti potrebbe essere incomprensibile l’ennesima violenta bagarre scoppiata durante il Consiglio comunale di giovedì sera.

Al centro del lungo dibattito, un balletto di concessioni e revoche delle cittadinanze onorarie di Asti. Un momento che avrebbe potuto (e forse dovuto) unire i rappresentanti dei cittadini si è trasformato in una levata di scudi e accuse incrociate terminate con l’approvazione della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto (pratica passata all’unanimità), ma con una netta spaccatura e tante polemiche sulla revoca della cittadinanza a Benito Mussolini.

Ancora una volta sono state le questioni formali a scatenare la battaglia tra le parti nonostante, salvo in un caso, tutti i consiglieri abbiano condiviso l’intenzione di togliere la cittadinanza onoraria al fondatore del Fascismo, se non altro per evitare che nello stesso Albo dei cittadini onorari rimangano i nomi di Benito Mussolini e Liliana Segre, uno che approvò le leggi razziali, l’altra che le subì fino alla deportazione nei campi di sterminio nazisti.

Un fatto di cui sono ben consapevoli anche i consiglieri che giovedì, però, hanno votato contro l’approvazione dell’ordine del giorno della minoranza che chiedeva l’immediata revoca della cittadinanza al Duce. Un odg presentato il 27 ottobre scorso. La maggioranza ha detto no all’odg della minoranza dopo aver chiesto all’opposizione di ritirate il documento per approvare, possibilmente all’unanimità, un secondo ordine del giorno, redatto dal consigliere di maggioranza Federico Garrone, che ha lavorato a lungo per trovare la classica “quadra” utile ad ottenere una condivisione di tutte le parti «indipendentemente dal colore politico e da quello delle bandiere». Un documento di 8 pagine che richiama un altro documento del Parlamento Europeo, la risoluzione sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa.

In questo secondo odg si impegna il sindaco Rasero «a verificare la presenza di onorificenze conferite dalla Città di Asti a persone che siano state organiche a regimi definibili dittatoriali e totalitaristici, così come individuati dalla risoluzione del Parlamento Europeo di cui in premessa, o che si siano macchiati di crimini definibili “contro l’umanità” e, di conseguenza, a procedere alla revoca di tali riconoscimenti nei modi consentiti dalla legge».

Ed è questo passaggio ad aver acceso gli animi perché nel nuovo odg non viene citato esplicitamente il nome di Benito Mussolini. Lo si legge tra le righe ed è ovvio che si riferisca a lui, ma l’omissione del nome rappresenta per molti consiglieri di minoranza una scelta politica per non urtare una parte dell’attuale maggioranza cittadina. Vero o no, alla fine l’odg della minoranza è stato bocciato, ma quello della maggioranza è stato approvato mentre tutti i consiglieri di opposizione si scollegavano per protestare contro la mancata sospensione dei lavori per dare loro il tempo di leggere il nuovo odg non condiviso precedentemente.

Non tutti i consiglieri di maggioranza hanno votato sì al loro stesso odg, perché Verrua (Lega) si è astenuto. Una scelta che ha sorpreso il sindaco Rasero il quale, con il microfono aperto, ha esclamato un evidente: «Ma no!».

Poco prima di mezzanotte la notizia dell’esito della votazione ha iniziato a ribalzare sui social e attraverso il primo comunicato stampa della minoranza.

«Qualche minuto prima di questo assurdo atto – dichiarano i consiglieri di minoranza Cerruti, Anselmo, Quaglia, Bosia, Spata, Ferlisi, Giargia, Sutera, Malandrone, Veneto e Dolce – il sindaco e la maggioranza si riempivano la bocca con paroloni e sproloqui contro tutti totalitarismi ed a favore dei poveri caduti di tutte le guerre. Prima di assumersi questa grave responsabilità, il sindaco ha pure chiesto con fare ricattatorio alla minoranza di ritirare la pratica scottante che ricordiamo risale ad ottobre scorso e venne già rinviata più volte con ogni mezzo sino ad oggi. Infine, per mischiare ulteriormente le carte come ultimo disperato tentativo la maggioranza, ha pure presentato un altro ordine del giorno articolato in molte pagine, mai condiviso e chiedendo di votarlo immediatamente a scatola chiusa, con il presidente che, sotto le urla del sindaco, arrivava persino a negare un diritto sacrosanto come la sospensione dei lavori richiesta da più consiglieri per poterlo almeno leggere. Le parole correranno a fiumi, ma la sostanza è semplice. A seguito di questo atto vergognoso del sindaco Rasero e della sua maggioranza, ora sono cittadini onorari di Asti contemporaneamente Liliana Segre, il Milite Ignoto e Benito Mussolini. Non solo ridicolo e incoerente come tutto l’operato di questa amministrazione, – concludono dalla minoranza – ma purtroppo gravemente infamante per tutte le povere vittime ed i perseguitati di tutte le guerre».

Revocata la cittadinanza a Benito Mussolini

Accuse che il sindaco Maurizio Rasero ha rimandato al mittente nella mattinata di oggi, venerdì, con una notizia che ribalta i termini della questione: «Abbiamo appena concluso una riunione di Giunta nella quale abbiamo approvato la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Questa è la migliore risposta che offro a questa minoranza di basso livello, che strumentalizza ogni cosa, che non riconosce la buona fede negli altri. Vedono sempre e solo il marcio con un livore da campagna elettorale permanente».

La delibera di Giunta che revoca la cittadinanza a Mussolini sarà portata in Consiglio comunale lunedì sera per l’approvazione dell’aula.

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