Si è costituita una nuova Unione Collinare, che si chiamerà "Terre di vino e di tartufi" e che comprenderà i paesi di San Damiano e Celle. Per ratificare la decisione sono occorsi tre
Si è costituita una nuova Unione Collinare, che si chiamerà "Terre di vino e di tartufi" e che comprenderà i paesi di San Damiano e Celle. Per ratificare la decisione sono occorsi tre consigli comunali (di Celle, San Damiano e della Comunità delle "Colline Alfieri"), che si sono svolti non senza accese discussioni in merito. In particolare, il consiglio di San Damiano ha registrato uno scontro fra il sindaco Mauro Caliendo ed il consigliere di minoranza Valter Valle, del tutto contrario alla nascita della nuova Unione collinare.
Il sindaco ha spiegato la nascita della nuova Unione come possibilità di accedere al finanziamento da fondi regionali (la Regione dispone di 3.300.000 euro da distribuire sul territorio piemontese): «Non ci saranno costi aggiuntivi per San Damiano – ? ha detto Caliendo ?- e l'accordo porterà solo benefici. La sede sarà a San Damiano e lo statuto è sull'onda delle convenzioni stipulate fra Canelli e Moasca; i membri del Consiglio dell'Unione non avranno compensi, così come non sono previste assunzioni».
Valter Valle, uno dei fondatori della Comunità delle Colline Alfieri, esprimendo opinioni assai diverse, ha sostenuto che «dopo aver pagato a caro prezzo l'uscita di San Damiano dalla Comunità collinare, oggi si fa un'Unione con Celle, che con i suoi 480 abitanti forse ha deciso di diventare una frazione di San Damiano. Si rompe così un territorio che aveva grandi ambizioni, costituendo un'Unione insignificante dal punto di vista tecnico, politico ed amministrativo, solo per avere qualche contributo in più. Anziché aggregare altre realtà, San Damiano si è isolato dagli altri Comuni, non sapendo dare risposte di cambiamento, ma solo di furbizia amministrativa.» Valle ha poi ironizzato anche sul nome scelto, ritenuto «di assoluta banalità: chiamiamola Tartufon, così lo brevettiamo.»
Il consigliere di minoranza Franco Dino ha ricordato che: «nella Comunità, con il voto per testa San Damiano era in minoranza, doveva subire le decisioni altrui e bene ha fatto, nel 2012, ad uscirne. Ora c'è la possibilità di avere una nuova unione che ci farà avere dei contributi e non ho remore: se non fosse Celle si sarebbe potuta fare con un altro Comune, ma stavolta San Damiano ha un peso politico diverso. Si voterà pro quota, San Damiano sarà maggioranza e non dovrà subire le decisioni altrui. Con altri Comuni si potranno fare convenzioni, meno impegnative: l'unica cosa che ci deve muovere è l'interesse del Comune e dei suoi cittadini.»
Anche il vicesindaco Giorgio Gilardetti ha ritenuto la nuova Unione «un'opportunità da cogliere, perché San Damiano ha ora il peso che merita, dopo di che faremo entrare quelli che lo vorranno. Dal 2012 al 2014 la Comunità non è riuscita a modificare il suo Statuto: noi faremo le convenzioni ogni qualvolta ci saranno richieste.» Al momento della votazione la nuova Unione è stata approvata con i voti favorevoli della maggioranza e del consigliere Franco Dino, mentre dalla minoranza Valle ha espresso voto contrario e Paolo Baldini si è astenuto. A rappresentare San Damiano nell'Unione sono stati nominati i consiglieri Luca Quaglia, Gianni Valenza, Romano Fogolin, Davide Migliasso, Francesca Gerbi ed Angelo Monticone: per la minoranza, il consigliere Dino Franco.
Renato Romagnoli