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Attualità

Nasce la Rete Dafne per aiutare chi è vittima di un reato

Sostegno psicologico per chi ha subito truffe, atti di bullismo e altri soprusi che incidono profondamente sulla propria autostima

Un aiuto per tutte le età

Anziani truffati che perdono l’autostima o giovani vittime di bullismo che tacciono per vergogna o per timore di rappresaglia necessitano di attenzione da parte degli uffici giudiziari, enti locali, servizi sociali e sanitari e del terzo settore. Ad Asti, come in tutta Italia, esistono servizi a tutela delle donne vittime di violenza, di minori maltrattati o abusati, mentre sono ancora pochi i servizi che operano indipendentemente dal tipo di reato o dalla condizione della vittima stessa.

Già attivo a Torino

A Torino, su iniziativa della Procura della Repubblica, della Città Metropolitana, dell’ASL e di associazioni del terzo settore, anni fa nasceva il Progetto Rete Dafne, avente lo scopo di prendersi cura delle persone che manifestavano un disagio o esprimevano esigenze specifiche in conseguenza di un reato.

Aiuto logistico e sostegno psicologico

I servizi di assistenza offerti dalla Rete Dafne sono finalizzati a rafforzare le capacità reattive di chi è stato offeso da un crimine, attraverso l’accompagnamento ai servizi presenti sul territorio, le informazioni sui diritti, interventi di giustizia riparativa, il sostegno psicologico e, ove necessario, medico psichiatrico, nell’intento di evitare i rischi di vittimizzazione secondaria.

Il Comune è il primo partner

In linea con l’esperienza delle altre iniziative, l’Associazione Rete Dafne si rende promotrice della costituzione Rete Dafne Asti, avviando nel territorio di competenza della Procura di Asti, che ancora ne è sprovvista, un Servizio generalista di ascolto e di sostegno a favore delle vittime di reato e attivando una collaborazione finalizzata tra il Comune di Asti, l’Associazione Rete Dafne e gli ulteriori soggetti che aderiranno all’iniziativa (Provincia, Asl, Consorzi Socio assistenziali Cisa e Cogesa, Fondazioni, Università e Associazioni).

Il sindaco: «Attenzione emotiva alle persone offese»

Nel riconoscere il primario valore socio-assistenziale dell’iniziativa, il Sindaco Maurizio Rasero ha dichiarato: «Si tratta di un altro importante tassello per far diventare sempre più la nostra amata Asti la città del rispetto, che sappia sviluppare anche una particolare attenzione alle persone offese, non solo dal punto di vista legale, ma anche dal punto di vista emotivo, dando loro un reale supporto e rafforzando così il legame con la comunità di appartenenza».

L’assessore Cotto: «Allarghiamo le tutele»

A corollario l’Assessore Mariangela Cotto ha aggiunto: «Con questo progetto, allarghiamo la tutela dei nostri concittadini: oltre alle donne vittime di violenza ed ai bambini, l’istituzione di questo servizio ci consentirà di dare sostegno a tutte le vittime di reato, producendo benefici per tutta la collettività».

 

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