«Oggi un desiderio di Ada è andato a termine» così Giovanni Barberis, ex sindaco di Capriglio e past presidente del Lions club di Castelnuovo Don Bosco ha commentato la consegna di un assegno da 5 mila euro direttamente nelle mani del dottor Paolo Veronesi, figlio dell’indimenticato Umberto, presidente della Fondazione dedicata al padre per la ricerca contro il cancro.
Una donazione importante a ricordo di Ada Boretto, scomparsa lo scorso anno proprio per un male incurabile.
Proprio il dottor Veronesi ha ricordato che ogni anno vengono diagnosticati 377 mila nuovi casi di tumori in Italia ma anche che la medicina e che la tecnologia medica hanno fatto passi da gigante. Quello che servono sono gli investimenti importanti. «Quando questi ci sono – ha detto – come è avvenuto per il vaccino Covid, allora i risultati si raggiungono anche in tempi relativamente brevi». E la donazione a nome di Ada va in quella direzione.
Accanto al simbolico assegno donato da Gian Barberis anche un altro, di pari importo, al reparto di Oncoematologia Pediatrica del Regina Margherita di Torino. Anche in questo gesto c’era un po’ di memoria di Ada e il contributo di venti Lions Club del Distretto 108 Ia3.
A riceverlo il primario dottoressa Franca Fagioli e l’oncoematologa Paola Quarello.
Che, facendo il quadro attuale di questo delicatissimo e dolorosissimo ambito di cura hanno sottolineato che in Italia, durante la pandemia, nessun bambino oncologico è deceduto per Covid. Non si sono mai fermate le cure, neppure nei giorni più bui ma sono state sospese le chemio ai piccoli pazienti risultati positivi.
«Quello che ancora non siamo in grado di quantificare purtroppo – ha detto a dottoressa Quarello – è l’impatto che avrà il ritardo delle diagnosi di tumori. Alla riapertura degli screening abbiamo rilevato tumori a stadi avanzati, e purtroppo anche due decessi, come non ne vedevamo da molti anni».