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Interpellanza

Nel nuovo bando per lo stadio di Asti meno lavori per il futuro gestore, più costi per il Comune

I gruppi consiliari di minoranza chiedono all’amministrazione i motivi delle scelte, al ribasso, sull’entità degli interventi da effettuare per efficientare il Censin Bosia

A fine gennaio era andato deserto il bando pubblicato dal Comune di Asti per affidare lo stadio Censin Bosia a un nuovo gestore. Alla scadenza non era pervenuta alcuna manifestazione di interesse così l’amministrazione comunale aveva prorogato di 6 mesi la gestione dell’impianto all’A.s.d. Asti Calcio che milita in serie D. Nel bando erano indicati i lavori che il nuovo gestore era chiamato a realizzare nell’impianto, per un importo stimato di 716.534 euro comprese le spese per i servizi tecnici.

Tra gli interventi previsti, la sostituzione della maggior parte delle luci con nuovi impianti a led, la sostituzione della centrale termica, il cambio delle coperture delle tettoie, il ripristino dei magazzini, il rifacimento del campo 3 in erba sintetica rimuovendo il vecchio manto erboso, il rifacimento dell’impianto elettrico degli spogliatoi cui si aggiungono varie altre opere strutturali e tecniche.

Però, come denunciano in un’interpellanza al sindaco i consiglieri comunali del Pd Ferlisi, Sutera, Vercelli e Miravalle, quelli del gruppo consiliare Prendiamoci Cura di Asti Crivelli, Migliasso e Saracco e di Europa Verdi – Verdi Asti Miroglio, gli indirizzi sui lavori al Censin Bosia sono cambiati «e i lavori a carico del concessionario magicamente calano a 455.032,95 euro». I consiglieri citano, infatti, una nuova delibera nel quale «il canone annuo a carico del concessionario pari a 6.000 euro, precedentemente previsto, sparisce venendo considerato contributo pubblico per la gestione».

Da qui l’interpellanza con la quale chiedono all’amministrazione, tra le varie questioni, per quali ragioni i lavori a carico del concessionario «scendono da 716 mila euro a 455 mila (in particolare spariscono sostituzione centrale termica, sostituzione coperture tettoie magazzino) consentendo al concessionario un risparmio di 260 mila euro (lavori che saranno a carico del Comune); perché sparisce il contributo di 6.000 euro annui a carico del concessionario con minori introiti per il Comune di 54 mila euro sulla durata della concessione; per quale ragione il Comune si accolla i costi relativi alla fornitura di gas stimati a circa 19 mila euro annui (oltre 170 mila euro sui 9 anni) precedentemente a carico del concessionario e soprattutto senza prevedere un limite e un controllo con il rischio che il concessionario non abbia nessun interesse a risparmiare il riscaldamento, tanto paga il Comune e come il Comune intenda coprire i maggiori costi derivanti dalla seconda delibera (circa 500 mila euro sui 9 anni)».

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