Nei giorni scorsi a Bistagno l’Ato Piemonte ha convocato gestori, consorzi e sindaci del territorio per fare il punto della situazione. «Il problema è ormai una costante del periodo con la maggiore presenza turistica – ha riferito il sindaco di Bubbio, Stefano Reggio, presente alla riunione – Dalle Alpi Cuneesi arriva un flusso minore che non riesce a riempire a sufficienza il vascone dei Caffi, vicino a Loazzolo. Questo manda in crisi tutte le utenze collegate: consorzi rurali e utenze private».
Si sono mobilitati in tanti per affrontare l’emergenza: le autobotti di Amag e Unione Montana Langa Astigiana Val Bormida si sono interessate della cisterna citata; quella della Protezione civile di Bubbio delle singole utenze dotate di serbatoi privati.
«La situazione non migliorerà nell’immediato – continua l’intervistato – A breve inizierà l’attività delle cantine per la vendemmia e ancora per quindici giorni la presenza turistica sarà costante. Dopo la situazione tornerà alla normalità».
Una questione nota alla quale non si può trovare una soluzione? «C’è il famoso progetto di “liberare” la nostra zona dalla rete delle Alpi Cuneesi e allacciarla al tubone di Acqui Terme. Servono almeno 15 milioni di euro. Chissà che dal Pnrr non escano le risorse necessarie. Comunque ci vorrebbero anni per realizzare una rete alternativa che dovrebbe attraversare la Bormida due volte».