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Attualità

Nell’Astigiano i casi positivi al Coronavirus salgono a 41

L’assessore regionale alla sanità Icardi invita i cittadini a limitare al minimo indispensabile le uscite in luoghi di assembramento

Coronavirus: 41 casi positivi nell’Astigiano

Rispetto a ieri, martedì, l’Astigiano ha un caso positivo in più di Coronavirus. A dirlo i numeri dei contagi inseriti nel bollettino diramato dalla Regione Piemonte pochi minuti fa. Sono 78 i casi risultati positivi al Covid-19 in Piemonte: 41 in provincia di Asti, 15 nell’Alessandrino, 11 in provincia di Torino, 5 nel Verbano Cusio Ossola, 3 in provincia di Novara e 3 nel Vercellese. Al Cardinal Massaia risultano 10 ricoverati: 2 in terapia intensiva e 8 nel reparto di malattie infettive.

Finora sono 514 i tamponi eseguiti in Piemonte, 407 dei quali risultati negativi.

I nuovi casi sospetti

Intanto è stato riaperto in mattinata, dopo essere stato opportunamente sanificato nelle zone a rischio, il Pronto soccorso dell’ospedale San Luigi di Orbassano, a causa del passaggio di un paziente individuato come “caso sospetto” e risultato poi positivo al test sul Covid-19. Non ha interrotto l’attività, invece, il pronto soccorso delle Molinette di Torino, dove è stato gestito secondo i protocolli un caso sospetto, risultato poi positivo al test. In via precauzionale, alcuni operatori sanitari stati messi in isolamento fiduciario domiciliare.

L’assessore Icardi: «Limitate al minimo indispensabile le uscite»

Per contenere la diffusione del virus, l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi e il coordinatore dell’Unità di crisi Marco Raviolo chiedono la collaborazione di tutti i cittadini piemontesi, invitandoli a rispettare le norme di prevenzione e a limitare al minimo indispensabile le uscite in luoghi di assembramento. “Comportamenti responsabili da parte della popolazione – si legge nel bollettino – aiutano, infatti, a mitigare l’impatto dell’onda lunga dei contagi sulle preziose (e non infinite) risorse del Servizio sanitario nazionale. Minore sarà il numero dei casi affrontati dagli operatori degli ospedali e meglio questi potranno essere fronteggiati e curati”.

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