Si chiama “Una serra per tutti: coltiviamo la scuola e il futuro”, il nuovo progetto sostenuto da Fondazione SociaAL e presentato nei giorni scorsi dall’associazione “Anita e i suoi fratelli”.
L’iniziativa ha previsto la realizzazione di due serre presso la sede dell’associazione, a Portacomaro, per la coltivazione di fiori e piante, curate dai ragazzi delle scuole partecipanti al progetto.
Il progetto
«Ciò che ha dato più valore al progetto – spiega Chiara Bertinetti, referente della onlus e mamma di Anita – è stata la rete che c’è dietro». Una rete tra pubblico e privato che ha coinvolto anche le scuole di Portacomaro, dal nido alla media. «L’idea è nata nel periodo della pandemia – continua – dal suggerimento di un’insegnante del paese di fare didattica all’aperto; senonché noi, lavorando nell’inclusione, abbiamo pensato di estendere il progetto». È così che sono state allestite due serre, una più piccola adatta alla didattica per tutti e una grande di coltura. «Abbiamo scelto di non coltivare ortaggi – sottolinea – ma fiori con cui adornare, inizialmente, il comune di Portacomaro, in modo che andassero a beneficio della collettività».
Gli obiettivi
Una serra che sarà anche una sorta di preparazione lavorativa, una prova generale per i ragazzi più grandi che potranno anche prendersi cura delle aiuole del paese nelle aree più facilmente accessibili. «Attività – specifica ancora – che si aggiungerà così alla produzione e alla distribuzione di fiori». Un approccio che potrebbe essere poi proposto anche ai negozi di Asti. «Il nostro scopo non è la vendita – conclude – ma dare la possibilità ai ragazzi di curare spazi verdi e di sentirsi indipendenti. Una forma di manualità adatta anche agli stranieri che non sanno ancora l’italiano o ai più piccoli, in quanto tradotta nella forma grafica su pannelli che raffigurano le varie fasi di lavorazione».