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Attualità

Nessun accorpamento tra Artom e Giobert
Salva per ora anche la sede di Canelli

Pericolo scongiurato, almeno per ora. L'Artom non sarà accorpato all'istituto Giobert e, anche per il prossimo anno scolastico, resterà autonomo con una sede distaccata a Canelli. La

Pericolo scongiurato, almeno per ora. L'Artom non sarà accorpato all'istituto Giobert e, anche per il prossimo anno scolastico, resterà autonomo con una sede distaccata a Canelli. La decisione è stata presa dal Consiglio provinciale nella seduta di ieri pomeriggio, lunedì, avvenuta due giorni dopo la clamorosa protesta degli studenti che, sabato mattina, sono scesi in strada davanti alla scuola per dire no a qualsiasi tipo di accorpamento, soprattutto con il Giobert. Ieri mattina, il presidente della Provincia Fabrizio Brignolo ha avuto modo di confrontarsi con i ragazzi accogliendoli in gran numero nell'ex sala consiliare.

Gli studenti, accompagnati dal professor Ennio Nebiolo, hanno spiegato perché l'istituto Artom deve restare autonomo senza perdere la succursale distaccata del sud Astigiano e perché sono pronti a battersi anche in futuro per preservare la loro identità. Ad ascoltare i portavoce dei ragazzi anche Barbara Baino, consigliere provinciale con delega alla Scuola e il vice presidente Marco Gabusi. «L'iter dev'essere più lungo – ha commentato Brignolo rimandando ogni decisione in futuro – e il più possibile condiviso con i protagonisti del cambiamento». Sabato i ragazzi avevano interrotto le lezioni in attesa di parlare con i giornalisti per dire no all'accorpamento e no alla perdita della sede di Canelli la quale, nel piano di riorganizzazione regionale, finirebbe sotto l'istituto Pellati di Nizza.

Tra cori e slogan, gli studenti dell'Artom hanno spiegato di aver appreso del piano di accorpamento solo all'inizio di novembre e quasi per caso. Insomma una decisione passata sulla loro testa (e sembra degli stessi professori) che hanno visto nella protesta l'unico modo per far sentire il loro deciso no a diventare una branca del vicino (solo in linea d'aria) istituto Giobert. «Questa scuola non può e non deve perdere la propria autonomia – hanno spiegato i rappresentanti degli studenti Gianpiero Raviola e Noemi Giraudi – e vogliamo che la sede di Canelli resti con noi perché non ha alcun senso smembrare così il nostro istituto». L'Artom, che conta 769 allievi, è sotto il parametro imposto dalla Regione così come lo è il Giobert con i suoi 649 alunni: accorparli sarebbe stata l'ipotesi più pratica ma non la più popolare.

Durante il Consiglio provinciale di ieri gli studenti sono stati accolti in sala giunta dove Brignolo ha ribadito la necessità «di applicare i parametri chiesti dalla Regione ma riportando la politica ad avere un ruolo attivo dopo una gestione dell'Ente di tipo tecnico, ascoltando dirigenti, insegnanti e studenti». Sulla questione degli accorpamenti il Consiglio ha analizzato altre situazioni locali soffermandosi, in particolare, sull'Istituto Penna. Ad oggi non potrebbe mantenere l'autonomia perché non garantisce il numero degli alunni previsti dal Piano regionale ma l'amministrazione provinciale chiederà una deroga in Regione, proponendo alla stessa di accettare un nuovo indirizzo scolastico, quello enologico.

Riccardo Santagati

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