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Niente antenna a Cinaglio: il Tar dice «no» all’installazione

Il Tribunale a difesa del colle e della storica chiesa. «Non è stato dato il giusto peso alle problematiche del territorio», spiega il sindaco.

L’antenna di telefonia mobile dovrà ancora aspettare per essere collocata e, di certo, non sarà vicino alla chiesetta di San Felice a Cinaglio. È quanto ha stabilito il Tar Piemonte che nei giorni scorsi ha pubblicato la sentenza con cui ha bocciato i ricorsi presentati dal Comune e dalla società ‘WindTre SpA’. La richiesta al tribunale amministrativo era di annullare l’ordinanza della Soprintendenza regionale ai beni culturali che estendeva il vincolo di tutela dalla chiesa a tutto il colle San Felice.

«Non ha perso il Comune – precisa il sindaco Flavio Miniscalco – ma i bambini, gli anziani, gli agricoltori, i lavoratori e la popolazione tutta che non potranno avere una connessione internet per fare scuola a distanza, lavorare in remoto o per la loro sicurezza». Un’infrastruttura fondamentale a servizio della collettività per superare il divario digitale per un territorio che, da sempre, lamenta scarsa copertura: «Giusto per fare un esempio – spiega il primo cittadino – nell’incendio di Casa Mushin del 24 gennaio scorso, il proprietario è dovuto correre in strada e camminare a lungo per trovare il segnale telefonico per lanciare l’allarme. Una situazione inaccettabile». Eppure nella sentenza del Tar queste istanze, pare, non vengano prese in considerazione: «Mi dispiace – conclude Miniscalco – che non sia stato dato il giusto peso alle problematiche del territorio ma siano state considerate solo le obiezioni della Soprintendenza. Parliamo di diritti importanti tra i quali, lo ripeto, la sicurezza».

Di sentimento opposto quei cittadini che avevano dato vita ad una raccolta firme per dire «no» all’antenna. Contrarietà espressa anche dall’associazione “I love San Felice”, nata nel 2020 per promuovere restauri e riaprire al pubblico la millenaria chiesetta. «Siamo soddisfatti di vedere riconosciuto il valore non solo artistico, ma anche devozionale, culturale, storico, civile e paesaggistico del luogo più antico e suggestivo del nostro paese. Luogo bello e inviolabile. Il Tar ha riconosciuto l’incompatibilità della chiesetta con l’antenna. La nostra posizione non è stata faziosa, non è stata contro, è stata solo pro. Pro bellezza, pro tutela, pro storia, pro Cinaglio. Vogliamo collaborare con il Comune per rendere sempre più bello ed attraente il colle e, nel contempo, speriamo che si possa risolvere in altro modo la questione della mancanza di connessioni internet in paese», spiega Carla Ponzio dell’associazione.

Il Comune non ha ancora deciso se fare ricorso alla sentenza del Tar e quali azioni intraprendere. Si stanno studiando le carte e, poi, si vedrà.

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