Scoprire il Monferrato da casa
In attesa di tempi migliori il Consorzio Turistico Sistema Monferrato, non potendovi proporre percorsi da fare questo week, vi propone di tornare a pensare con un po’ più di calma, progettare itinerari senza data, cercare spunti nuovi nei cassetti della memoria più remoti, perfino leggere libri anche corposi che avevamo accumulato qua e la. E gli spunti per guardare ai nostri territori per arricchire proposte da tenere in evidenza per la prima occasione utile non appena si tornerà alla normalità non tardano a porsi in evidenza. C’è, ad esempio, un libriccino appena pubblicato dalla prestigiosa casa editrice palermitana Sellerio che ci immerge in un lontano Monferrato del tempo di guerra.
Felici di crescere
Si intitola “Felici di crescere”, una delicata storia d’amore acerbo firmata da Lorenzo Mondo, critico letterario e scrittore, già vicedirettore della Stampa. Classe 1931, Lorenzo Mondo torna ancora una volta a fissare sulle pagine di un libro i suoi ricordi di ragazzo di città sfollato tra Viarigi e Montemagno, come aveva fatto nel suo primo romanzo, pubblicato ormai molti anni fa da Garzanti e intitolato “I padri delle colline”. A Viarigi poi aveva dedicato un altro libro intitolato “Il Messia è stanco” dedicato alla vicenda di Don Francesco Antonio Grignaschi, controverso sacerdote proveniente dalla Val d’Ossola: storia diventata recentemente anche spettacolo teatrale.
Lettura piacevole
Lettura piacevole, una fresca storia d’amore tra adolescenti sullo sfondo di azioni partigiane e spietate rappresaglie nazifasciste. Non cita mai nè Montemagno, nè Viarigi. Accenna a Grazzano, come paese d’origine del Maresciallo Badoglio. E il risvolto di copertina, per ovvie ragioni, sorvola sul Monferrato, ma si limita a dire: “I luoghi e le atmosfere sicuramente autobiografiche in cui Lorenzo Mondo conduce il lettore, sono quelli di Beppe Fenoglio e Cesare Pavese, dei quali è cultore e studioso.” Giusto, peraltro, anche se Fenoglio e Pavese vengono identificati sempre soltanto come scrittori delle Langhe. In realtà Beppe Fenoglio, partigiano nella Divisione Langhe, tra marzo e aprile del ‘45 fu in Monferrato, proprio nella zona di Viarigi, Montemagno e Grana dove ebbe contatti con il mitico e discusso capo partigiano Tek Tek, per poi trasferirsi a Milano dove si trovava il 25 aprile, giorno della Liberazione.
Cesare Pavese Monferrino
Quanto a Cesare Pavese, in Monferrato visse molti mesi ed ebbe relazioni intense tra Casale, Serralunga di Crea (dove viveva la sorella) e Moncalvo. Di Cesare Pavese “monferrino” parla, in un altro libro recente, Franco Vaccaneo, animatore per una vita prima del Centro Studi poi della Fondazione Cesare Pavese di Santo Stefano Belbo. Il libro si intitola “Cesare Pavese e gli altri – cronaca della mia anticarriera” e lo ha pubblicato recentemente l’editore Priuli & Verlucca di Ivrea.
Quando l’automobile uccise la cavalleria
Infine un’altra lettura sorprendentemente in parte monferrina, adatta per queste giornate lente. Il libro è di qualche anno fa, lo pubblicò Marcos y Marcos nel 2011: “Quando l’automobile uccise la cavalleria” di Giorgio Caponetti, autore anche di una più recente fortunata biografia di Riccardo Gualino, edita da Utet. Un attacco a sorpresa: “Ho conosciuto Enri Bo scaricando balle di fieno. Era il 1977, nelle colline del Monferrato”, esordisce Caponetti. Enri Bo esiste, adesso ha settant’anni e fino allo scorso anno e’ stato Sindaco di Altavilla Monferrato. La storia si sviluppa altrove, racconta dell’incredibile carriera del Capitano Caprilli, colui che inventò, possiamo dire, la moderna equitazione, del Conte Emanuele Cacherano di Bricherasio e della sua famiglia, della Torino di fine Ottocento e della nascita dell’industria dell’auto.
Il Monferrato ritorna nel racconto
E il Monferrato ritorna spesso nel racconto, come nella biografia di Gualino, biellese legato a Casale Monferrato e proprietario del castello di Castelletto Merli. Qui l’autore, ex pubblicitario che negli anni settanta vive a Castelnuovo Don Bosco, cita Enri Bo da Altavilla per raccontarci la sua scoperta di Fubine e della storia che prenderà corpo nel libro. Fin qui la giusta dose di #storiedibellezza in attesa di tornare a zonzo tra le colline. La prossima settimana, altri suggerimenti per viaggiare leggendo in Monferrato.
Andrea Cerrato