«Una vicenda surreale – commenta il presidente Maurizio Carcione (foto) – Qualunque cosa succeda, a seguire, dovremo ricominciare da capo l’intera trattativa intavolata». Il comitato ha infatti incontrato il direttore generale a maggio, portando una serie di istanze e proposte sul tema della salute nel sud della provincia. «Arena aveva apprezzato il nostro approccio costruttivo, ringraziandoci – racconta Carcione – Letto il documento, condivideva con noi alcuni aspetti mentre su altri, come giusto che sia, era pronto ad approfondire. Per esempio sulla radiodiagnostica, che al momento a Nizza chiude alle 16 ed è assente nel weekend, aveva confermato che si sarebbe interessato». Il presidente non mette in discussione la buona fede del diretto interessato: «Sono certo non sia colpa del dottor Arena, una persona seria che conosco da tempo». Carcione è però meno conciliante riguardo al contesto generale dell’azienda sanitaria astigiana: «La scelta è incomprensibile. Se il nuovo assessore regionale alla sanità non può farci nulla, e mi pare comprensibile poiché è appena entrato in carica, allora la follia è stata nominarlo un anno fa, sapendo che andava verso la conclusione del suo percorso professionale e che non sarebbe stato possibile prorogarlo nell’incarico».
Il presidente ipotizza la remota eventualità di riconsiderare la proroga: «In un settore come quello sanitario in grande sofferenza, dovresti almeno poter sopperire tramite una guida certa e continuativa. Una carenza di possibilità di programmazione che secondo me la nostra provincia non merita». Cosa farà il Comitato Articolo 32? «Attendiamo aggiornamenti. Nel miglire dei casi, e che si arrivi in tempi brevi alla nuova nomina, abbiamo perso del tempo utile».