Su questo illustre personaggio esiste molta poca pubblicistica. Oltre al volume di Giuseppe Ubezzi, pubblicato dall’Accademia di Cultura Nicese l’Erca, hanno contribuito a risvegliare l’interesse due volumi, il primo un racconto a firma di Peter e Alberto Signorini, discendenti di un antico socio di Cirio (“Come natura crea”), il secondo un romanzo di Allegra Groppelli e Beba Slijepcevic (“Che il mondo ti somigli”). Presentati entrambi a Fontanile, tra la primavera e l’estate, il secondo è stato al centro anche di una presentazione nell’ambito di “Libri in Nizza”. È lo storico Beppe Baldino a ricordare come alla notorietà nazionale del personaggio, e dell’azienda a suo nome, sia quasi mai corrisposto finora il richiamo alla sua origine nicese: «Ho continuato a raccontarne e scriverne anche come provocazione. Tutti davano per scontato che fosse napoletano».
Da lui, anche la conferma, inserita per finzione nel romanzo, dell’amicizia con don Giovanni Bosco: «Ne parla Geremia Bonometti, vescovo di Cremona, in un discorso alla scomparsa dell’imprenditore». Ora l’intento, in sinergia ampia che include i comuni di Nizza e Fontanile, l’azienda Conserve Italia (titolare del marchio Cirio), il centro studi a suo nome e altri partner in fase di definizione, tra cui la discendente Stefania Bandini, è proseguire il percorso di riscoperta e rilancio dell’illustre personaggio, con l’obiettivo di arrivare a una nuova pubblicazione. Incaricata di coordinare questo lavoro un’altra ricercatrice storica, l’albese Patrizia Deabate: «Un’impresa importante, che sono felice di intraprendere.
Francesco Cirio ha una storia ricca e complessa, che merita di essere riscoperta. Partiremo dalle pubblicazioni già presenti, per poi proseguire nel valutare il nuovo materiale. Grazie in anticipo all’amministrazione comunale e a tutte le professionalità e partner che saranno interpellati».