Una situazione che dura da tempo e che, con le restrizioni di caccia ed abbattimenti a causa della peste suina, è ulteriormente peggiorata. Tanto che in alcune zone dell’Astigiano, anche per l’istituzione della zona Cev che impedisce l’abbattimento di cinghiali per circa un terzo della superficie della nostra provincia, si contano branchi con oltre 20 cinghiali, quasi tutti cuccioli, dietro le madri. E a provarlo ci sono numerosi video che documentano la loro presenza.
E’ soprattutto dalla zona di Nizza Monferrato che alcuni lettori ci hanno girato delle immagini che più delle parole dimostrano come la situazione sia fuori controllo.
Cucciolate così grandi che si escono dalle boscaglie e si aggirano per campi, orti, giardini indisturbati, anche nelle ore di giorno. E questo, se è già un gran problema per le coltivazioni (in quella zona soprattutto per i noccioleti ma non solo), lo diventa ancor di più per la sicurezza stradale visto che, per spostarsi, devono attraversare le strade ed essendo così numerosi le occupano senza troppo preoccuparsi dell’arrivo dei veicoli.
Più volte l’Atc e le associazioni venatorie, nelle ultime settimane, hanno lanciato l’allarme sulla proliferazione incontrollata dei cinghiali. Anche in quelle zone, come il Nord Astigiano, dove un imponente lavoro congiunto aveva riportato la presenza degli ungulati su valori fisiologici o comunque più gestibili.
Con le zone di restrizione 1 e 2 dovute alla presenza di capi infetti rinvenuti o di contiguità con comuni della zona rossa e l’istituzione della zona Cev (controllo espansione virale), l’azione dei cacciatori e dei “depopolatori” si è affievolita a favore della riproduzione massiccia dei cinghiali.
Poco si è ottenuto dalla visita del Commissario Straordinario per la Peste Suina, Giovanni Filippini in Piemonte e il periodo delle semine, che comincerà fra poche settimane, è altamente probabile che si apra all’insegna dei danni provocati dall’alto numero di capi di ungulati in cerca di cibo.