«Comprendiamo le ragioni per cui questa regola è stata inserita – commenta il sindaco Simone Nosenzo (sopra)– Si cerca di evitare, è chiaro, un eccessivo consumo di suolo. Ma nel nostro caso, sarebbe una spesa inutile e, ragionando sul “sistema ambiente” nel complesso, non ridurrebbe nessun impatto». Con l’amministrazione comunale si è infatti fatto avanti il Cisa Asti sud, consorzio intercomunale di ambito socio-assistenziale, potenzialmente interessato a occupare i locali una volta che non diventino più necessari alle attività didattiche. Chiarisce il presidente Matteo Massimelli:
«L’edificio non verrebbe sprecato, perché abbiamo bisogno di una nuova sede. Al momento gli spazi in via Gozzellini non sono più adeguati a sportelli e gli operatori hanno bisogno di locali più ampi dove lavorare». Le tempistiche, nel caso, ci sarebbero; il cantiere per la nuova scuola deve essere assegnato entro il 15 settembre, e ci si aspetta il completamento e l’entrata in funzione per il 2026. In base alle stime, invece, la demolizione della scuola Rossignoli costerebbe intorno ai 300 mila euro. Il primo cittadino nicese ha intenzione di intavolare sull’argomento un dialogo con le autorità di riferimento: «Faremo presente che il Cisa ci ha richiesto la possibilità di utilizzare l’immobile, una volta liberato. Ci sarebbe un risparmio economico, e si conterrebbe il consumo di suolo che sarebbe invece richiesto al consorzio se realizzasse una nuova sede. Ci sembra un’ipotesi di assoluto buonsenso».