È stata inaugurata mercoledì, nell’atrio dell’ospedale Cardinal Massaia, la mostra di opere selezionate “Noi per Voi – Progetto Scuola”.
Si tratta dell’iniziativa del Lions Club Asti Host nata nel 2011 da un’idea di Alfredo Cicero di cui, proprio il 20 marzo, ricorreva il primo anniversario della morte. Tra i presenti il sindaco Maurizio Rasero, l’assessore Loretta Bologna, la presidente Lions Club Asti Host, Silvana Bottero, e numerosi soci del club.
«Per noi questo service è molto importante – ha esordito Silvana Bottero – e lo dobbiamo alla lungimiranza di Alfredo Cicero che tredici anni fa rilevò la problematica della dipendenza da alcool in ragazzi giovanissimi».
Il service
Un service che si è sviluppato nel tempo. «Negli anni, alla dipendenza da alcol – ha sottolineato Bottero – si è aggiunta quella a droghe, smartphone, social, ma l’anima del progetto, grazie anche alle psicologhe Asl Silvia Cussotto e Monica Masoero, non è cambiata».
La formazione e l’informazione portate nelle seconde classi delle scuole medie rimane la stessa. «Il service era nato nel 2011, anche perché quell’anno – ha puntualizzato il socio Ercole Biamino – l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva lanciato un allarme sul target di età (12 anni) in cui i minori iniziavano ad avvicinarsi all’alcool. Un’età in cui, quindi, dovevano essere informati sui rischi che questa assunzione comportava, soprattutto sapendo che, fin verso i diciotto anni, il fegato non è in grado di metabolizzare l’alcool».
L’adesione delle scuole era stata immediata e, per aumentare l’interesse dei ragazzi, al termine del corso informativo era stato istituito un concorso che premiava i lavori realizzati dagli studenti (disegni, dipinti ecc.) inerenti agli argomenti trattati durante gli incontri. «A tutto ciò – ha aggiunto Biamino – si è aggiunto un premio in denaro per le scuole».
La mostra
La mostra, che sarà visitabile fino al 30 marzo, è composta da una quarantina di opere che rappresentano tutte le tipologie dei lavori eseguiti dagli studenti delle scuole Brofferio, Goltieri, Jona, Martiri della Libertà e Parini. «Mio marito aveva intuito che, spesso, il problema non dipendeva dalla famiglia – ha sottolineato Maria Cicero – ed era molto preoccupato per il futuro di questi giovani. Ma era anche consapevole che non sarebbe stato facile indurli a confidare le proprie difficoltà». Da qui la strategia di usare il disegno per interpretare, con l’aiuto delle psicologhe, eventuali disagi. «In effetti, grazie a questa iniziativa – ha concluso – siamo venuti a conoscenza di tante situazioni critiche».