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Temporale a supercella - Asti, 7 giugno 2022 (2)
Attualità
Crisi idrica

Astigiano: non era così secco dall’Unità d’Italia

Sono oltre 141 anni che non si registrava una crisi così marcata: mancanza di piogge, terreno che secca ogni giorno di più, agricoltura in ginocchio. In alcuni Comuni si pensa al razionamento.

Continuano le condizioni di siccità sul nostro territorio: non sono bastati i temporali che nei giorni scorsi hanno colpito alcune zone dell’Astigiano andando ad alleviare solo in minima parte ed in maniera molto localizzata l’arsura e la mancanza d’acqua. Anzi, in alcuni casi i fenomeni temporaleschi, pur portando un po’ di refrigerio, sono stati dannosi per le campagne e le coltivazioni: nello specifico la sera del 7 giugno una rovinosa supercella ha interessato l’Astigiano occidentale causando nubifragi (55 millimetri a Settime) e grandinate di medie dimensioni (2-3 cm) specie tra i comuni di Villanova d’Asti, Roatto, Montafia, con notevoli danni ai campi di granoturco in quelle zone.

Le precipitazioni

Da inizio anno ad Asti sono caduti appena 128.2 millimetri, meno della metà della pioggia attesa in questo periodo. Ma ancor più significativo è il dato del semestre dicembre 2021 – maggio 2022 che, con 123 mm, è risultato il più secco dal 1881, cioè da quando 141 anni fa iniziarono le prime rilevazioni pluviometriche nella nostra città. Nonostante in passato ci siano state sequenze di sei mesi anche più secche rispetto al caso attuale, tutti gli altri episodi erano centrati sull’inverno, mentre dunque non era mai accaduto che una siccità si spingesse con tale intensità fino a coinvolgere tutta la primavera penalizzando così la ricarica dei corpi idrici e delle falde alle porte dell’estate ed incidendo negativamente in ambito agricolo sulla crescita delle colture.

Le temperature

Oltre al marcato deficit pluviometrico vanno considerate le temperature ben oltre la media delle ultime settimane che non giovano alle attività agricole. Infatti secondo l’Arpa maggio 2022 è stato in Piemonte il mese più caldo da quando disponiamo di una serie storica di temperatura a livello regionale (1958), a pari merito con il 2009. E in questi giorni non va di certo meglio con giugno che sta proseguendo sulla falsariga del mese precedente: “notti tropicali” con minime superiori ai 20°C in centro città (22.7°C il 15 giugno al nostro osservatorio del Seminario Vescovile) e temperature massime con punte fino a 36°C renderanno questo mese uno dei giugno più caldi della nostra storia climatica, con ogni probabilità dietro solo al famigerato caso del 2003.

Le previsioni

Le previsioni per i prossimi giorni non appaiono confortanti: fino a fine mese l’Anticiclone Africano dominerà la scena sul Mediterraneo Occidentale coinvolgendo gran parte dell’Italia e le temperature si manterranno costantemente sopra media con valori massimi compresi tra 32 e 35°C sulle pianure del Piemonte. L’abbassarsi di correnti atlantiche più umide ed instabili potrà portare a tratti qualche temporale, specie da venerdì 24 giugno, ma i fenomeni saranno per lo più localizzati sulle pianure.

Dati Meteo Asti – www.datimeteoasti.it

Luca Leucci e Paolo Faggella

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Asti – I dieci semestri dicembre-maggio più secchi dal 1881

2022: 123 mm

1952: 127,2 mm

1953: 153,4 mm

1992: 160,8 mm

1967: 164,4 mm

1944: 166,4 mm

1938: 166,5 mm

1949: 173,8 mm

1922: 174,6 mm

2003: 175,4 mm

Piemonte – I cinque mesi di maggio più caldi dal 1958 (temperature medie a livello regionale)

2009: 15,21°C

2022: 15,18°C

2011: 14,68°C

1986: 14,66°C

2003: 14,31°C

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