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Nord-ovest astigiano: fusione tra i comuni di Moransengo e Tonengo

I consigli, riunitisi in seduta congiunta, hanno approvato all’unanimità

I consigli comunali di Moransengo e Tonengo, riunitisi in seduta congiunta, hanno approvato all’unanimità la fusione dei due comuni del nord-ovest astigiano, che insieme superano di poco i 400 abitanti; il nome scelto è Moransengo-Tonengo.

«Oltre a portare benefici nella gestione dei servizi – spiega il segretario comunale Giorgio Musso – determinerà vantaggi economici quantificati in dieci anni in ben 883 mila euro, tra contributo statale e contributo regionale, in parte corrente, per il nuovo comune istituendo. Ora la Regione dovrà indire il referendum nei due paesi, che essendo di tipo consultivo non richiede una percentuale minima di votanti; tuttavia sull’approvazione della Regione potrebbe pesare una partecipazione al voto molto bassa. Per questo la popolazione dovrà essere informata adeguatamente sui benefici che ne deriveranno».

Durante il regime fascista, dal 1928, i comuni di Tonengo e Moransengo furono aggregati al comune di Cocconato, per essere ricostituiti nel 1947. C’è chi avrebbe visto di buon’occhio un’operazione più incisiva e coraggiosa formando un unico comune con capofila Cocconato, che comprendesse anche Aramengo e Piovà Massaia, raggiungendo così i tremila abitanti, con possibilità di ottenere significativi incrementi dei contributi statali e regionali, oltreché gestionali nei servizi. Ma i campanilismi ancora predominanti (che hanno portato al fallimento delle comunità collinari) non avrebbero certamente consentito il buon esito di un’operazione di quel tipo.

L’unica precedente fusione di comuni in provincia di Asti era stata nel 1997 quella di Montiglio con Scandeluzza e Colcavagno.

Nella foto, il municipio di Moransengo.

 

 

 

 

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