Una vera macchia sulle colline Unesco del Monferrato, che ospitano a poca distanza dalla propria “porta” questa piccola cappelletta sconsacrata divenuta da tempo preda dell’incuria e che si è vista invadere dall’edera e dalle piante senza pietà. Tuttavia, le cose sono in procinto di cambiare: grazie ai fondi di un bando del Pnrr sono ufficialmente iniziati i restauri della chiesetta, che forse potrà trovare la pace e la cura che merita. Di origine piuttosto antica (alcune fonti la datano al XIII secolo, ma ci sono buoni indizi di una devozione ancora antecedente), la chiesa della Vergine della Neve non ha vissuto un Novecento fortunato: fuori dall’abitato principale del paese, allontanatosi progressivamente dalla sua sede originaria per arroccarsi verso la collina, la chiesetta si trovava troppo defilata anche dalla vicina frazione Perrona, che disponeva, e dispone tuttora, di un proprio edificio di culto.
Abbandonata progressivamente, la diocesi decise di sconsacrarla e ne condannò definitivamente il destino. Per molti anni, finché il tetto resse, ospitò alcune famiglie di senzatetto di passaggio, per poi diventare un deposito di materiale di recupero. Negli ultimi anni, la situazione si era fatta preoccupante: la chiesa era stata completamente abbandonata e aveva subito vari piccoli crolli, cui si cercò di porre rimedio senza davvero operare un restauro.
Chi in questi tempi passava da Calliano, soprattutto in bici o passeggiando, rimaneva costantemente amareggiato dalle piante e dall’edera che popolavano l’edificio. «Ero molto dispiaciuto per lo stato pietoso della chiesa – ha detto il sindaco Paolo Belluardo – perché all’entrata del paese vedere una cosa del genere fa veramente dispiacere. Così con l’aiuto del geometra Cantamessa ci siamo mossi subito per trovare una soluzione. La diocesi ha collaborato proficuamente con noi e questo ha permesso di ricevere 180 mila euro grazie a un bando del Pnrr per restaurare la chiesa».