La Croce Rossa di Canelli è diventata negli anni un punto di riferimento imprescindibile per un territorio molto più vasto della circoscrizione comunale. I volontari della Cri canellese rispondono alle esigenze sanitarie e assistenziali di una vasta area delle valli Bormida e Belbo. La conformazione del territorio sud astigiano, incantevole per le sue colline vitate, è in verità poco agevole, a volte impervia, con piccoli nuclei abitati collocati in plaghe non facilmente raggiungibili e fortemente sensibili al fenomeno idrogeologico.
Da qualche giorno, però, la Croce Rossa di Canelli può contare su un nuovo mezzo capace di raggiungere «chiunque, dovunque.
«Grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, abbiamo potuto acquistare una nuova Dacia Duster 4×4 – spiega il presidente della Cri canellese Giorgio Salvi – Un veicolo, a servizio della Protezione civile, con un allestimento tale da poter intervenire anche in scenari calamitosi. Nell’ordinario, invece, verrà utilizzato nei normali servizi, in particolare per il trasporto di provette e organi».
Il mezzo, già nel parco auto di via dei Prati 57, non è ancora operativo perché in attesa della targa “CRI” in arrivo da Roma. Ma non è tutto. A Calenzano, in provincia di Firenze, la ditta Orion, specializzata nell’allestimento dei mezzi speciali, ha in cantiere un altro veicolo per i volontari di Canelli. «A fine gennaio inizio febbraio arriverà un Volkswagen Crafter da impiegare come ambulanza “118” – continua – Un veicolo dotato di tutti i presidi necessari ad affrontare gli scenari del servizio d’emergenza». Piccola nota: il mezzo, in verità, è stato acquistato (con il supporto della Fondazione CRT) due anni fa ma è rimasto bloccato nell’allestimento a causa della penuria di componenti legata alla crisi pandemica.
La Cri di Canelli non è una monade isolata. «Siamo sempre pronti a dare supporto a tutte le altre Croci operative sul territorio – precisa Salvi – Negli anni abbiamo costruito un ottimo rapporto di sinergia e mai di antagonismo».
Linfa vitale delle associazioni, ancor più di pubblica assistenza, sono i volontari. «I nostri aspiranti soccorritori sono giunti a metà del percorso di studi. Tra due mesi avremo nuovo personale sia per il trasporto 118, sia per quello non in emergenza – conclude Salvi – Siamo molto attenti alla formazione: un volontario preparato è una grande risorsa per la comunità».