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Attualità
Il caso

Nuovo Garante dei detenuti, dopo il confronto in maggioranza potrebbe essere chiesto a Sterpetti di “ripensarci”

Ieri il confronto tra le forze che sostengono Rasero e che, nella quasi totalità, hanno preso le distanze dal Garante appena votato

È durato circa 40 minuti il confronto in Comune, tra gli esponenti della maggioranza che sostiene il centrodestra sul “caso” del nuovo Garante per i detenuti di Asti, Stefania Sterpetti. L’ex dirigente medico dell’Asl AT è stata votata qualche giorno fa dalla stessa maggioranza, ma con qualche distinguo dal momento che i due consiglieri dei Giovani Astigiani avevano chiesto di sostenere la candidatura dell’assistente sociale Luca Tomatis (che ha ottenuto 2 preferenze nel voto segreto) mentre Fratelli d’Italia “ha spinto” affinché fosse proprio Stefania Sterpetti a ricoprire il ruolo di Garante. Per il centrosinistra il curriculum più votato è stato quello di Domenico Massano, già volontario nella struttura carceraria. Votato, ma non a sufficienza da potersi imporre sugli altri due candidati.

Però, subito dopo il voto, è scoppiata la querelle sul curriculum del nuovo Garante che non ha mai ricoperto ruoli specifici nel settore del volontariato in carcere, né ha competenze lavorative direttamente collegate a tematiche giuridiche o sociali che di solito i bandi per la ricerca dei Garanti dei detenuti prevedono. Tranne quello pubblicato dal Comune di Asti che, invece, non ha previsto alcun tipo di competenza specifica in materia ma ha seguito le linee guida del Regolamento.

La nomina è stata contestata da più parti, da associazioni, reti civiche e anche dall’Unione delle Camere Penali Italiane che, proprio ieri, ha diramato un comunicato stampa contro la decisione dell’amministrazione Rasero di indicare Sterpetti a ricoprire quel ruolo. «La vicenda dimostra quanto, proprio sulle scelte che riguardano il carcere, sia davvero carente ogni forma di consapevolezza e sensibilità in capo a chi riveste ruoli di responsabilità politica e istituzionale – si legge in una nota stampa – Individuare figure per ragioni di parte e senza valutazione adeguata di profili di esperienza specifica sul campo delle tutele dei diritti dei detenuti, vuol dire tradire il senso che dovrebbe governare le scelte più opportune, seppure a livello comunale, per un’autorità di garanzia importante quale è quella a presidio delle persone private della libertà personale».

Il confronto in maggioranza è stato a porte chiuse, ma indiscrezioni dicono che la quasi totalità dei consiglieri presenti abbia preso la distanze dalla dottoressa Sterpetti (compresi alcuni esponenti dello stesso partito che l’aveva sostenuta), dai suoi post pubblicati su Facebook (quello su Cesare Battisti e con la foto di Mussolini che hanno alimentato la querelle politica) e sembra che anche il sindaco Rasero abbia preso atto di una situazione che, se non risolta in fretta, potrebbe alimentare ulteriori tensioni in maggioranza e future prese di posizione ancora più eclatanti.

L’idea più probabile sarebbe quella di chiedere alla dottoressa Sterpetti di fare un passo “di lato” (non può essere sollevata dall’incarico con un’altra delibera del Consiglio comunale), di rassegnare le dimissioni e lasciare che al suo posto venga votato un altro Garante che potrebbe essere il primo degli esclusi proposto dal centrodestra, Luca Tomatis.

La minoranza chiede di non ricadere nello stesso errore

Ma la minoranza ha già qualche dubbio sull’eventuale sostituto. «Nel caso si dimettesse Sterpetti e si facesse una nuova elezione, votando Luca Tomatis si andrebbe di nuovo a scegliere un curriculum “di scuderia” e non attinente al carcere e alle attività che il Garante deve svolgere in favore dei detenuti – commenta il consigliere Mario Malandrone di Ambiente Asti – Chiedo che si cambi proprio meccanismo e che si valutino le competenze specifiche e le esperienze “sul campo”, non le bandiere politiche. Dopo un errore del genere ci si aspetta che guardino bene i curricula, recependo una corretta metodologia di scelta».

«Prendiamo atto che la maggioranza si è finalmente posta il problema di chi sia il profilo migliore per ricoprire un incarico di garanzia e non di partito – sottolinea il consigliere Michele Miravalle del Pd – Purtroppo lo hanno fatto dopo il voto, nonostante avessimo più volte chiesto un confronto, spiegando invano la peculiarità della nomina di un Garante, che non è una nomina qualsiasi. Comunque meglio tardi che mai. È urgente ora agire di conseguenza e non validare la nomina di Sterpetti, come chiesto da più parti. Una volta dimessa la Garante, si dovrà ragionare su come procedere in un confronto aperto sui problemi dell’istituto penitenziario astigiano, che nella prima votazione non c’è mai stato».

Invece l’assessore Luigi Giacomini, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, conferma la sua fiducia nel nuovo Garante e aggiunge: «La dottoressa Sterpetti ha subito un “dossieraggio” su un post scritto anni fa per commentare il caso di un detenuto, il terrorista Cesare Battisti. Ma è anche un valido dirigente del partito, eletta nel Congresso Provinciale. Prima di decidere le sorti di una dirigente provinciale attendo di sapere cosa ne pensano dal Nazionale. La decisione sarà presa in seno a Fratelli d’Italia». Sulla questione delle competenze, Giacomini aggiunge che «tutta questa storia è stata strumentalizzata, ma se avessimo voluto cercare una figura specializzata si sarebbe dovuto indicare chiaramente nel bando di selezione, cosa che non è stato fatto».

[nella foto il nuovo Garante del carcere di Asti, Stefania Sterpetti]

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