Settecentocinquanta migranti, ottantatrè morti: dopo il naufragio di Cutro, questa è la recente tragedia il cui macabro teatro sono le acque mediterranee nei pressi della Grecia. Avvistato e avvicinato giorni fa al largo delle coste greche, il peschereccio partito dalla Libia e in viaggio verso l’Italia non è stato portato in salvo. Come conseguenza, oltre alle numerose morti, appena cento persone sono state messe in salvo, mentre gli altri corpi – tra cui bambini- sono tuttora sommersi.

Ad esprimere profondo dolore e cordoglio sono in primo luogo le grandi organizzazioni internazionali di salvataggio: «Queste morti non sono inaspettate, – commentano da Save The Children – gli Stati membri hanno fatto di tutto per impedire ai migranti di trovare sicurezza in Europa. Spesso l’unica opzione è intraprendere viaggi pericolosi in barca, e questo ne è il risultato»; «questo è solo l’ultimo di una lunga serie di naufragi del tutto evitabili istituendo percorsi legali e sicuri verso l’Europa. Oggi ci sono famiglie che piangono i loro cari e un numero ancora maggiore è alla ricerca di persone che non si riesce più a contattare», sottolineano da Amnesty International, mentre Migrantes e Caritas ribadiscono la necessita di rotte d’arrivo più sicure per i migranti.

Questa tragedia non ha lasciato indifferente la provincia di Asti, che invita calorosamente a presenziare al presidio di oggi, lunedì 19 giugno, in piazza San Secondo, alle ore 18,30. Questo un modo per dimostrare solidarietà alle vittime e alle loro famiglie, per denunciare l’indifferenza disumana che accompagna queste tragedie e per cercare di porre fine alle morti in mare e alle frontiere.

Il presidio è organizzato dalla Rete Welcoming Asti.

[nella foto di repertorio un precedente sit in della Rete]