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Convegno all'Alfieri su legalità e contro le mafie
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«Oggi la ‘Ndrangheta è la più pericolosa e la più potente delle mafie»

Gli studenti dell’Istituto Alfieri hanno partecipato a un dibattito su legalità e contrasto alle mafie alla presenza di magistrati e rappresentanti delle forze dell’ordine. Tra i relatori anche il procuratore capo di Torino Giovanni Bombardieri

La legalità e il contrasto alle mafie sono stati i temi del convegno organizzato dall’Istituto Alfieri di Asti (che comprende il Liceo Classico, l’Artistico e il Quintino Sella) e ospitato, martedì mattina, nell’Aula Magna della scuola. Diversi studenti avevano chiesto ai loro insegnanti di poter organizzare un incontro sul tema della legalità, del contrasto alle mafie e alla malavita organizzata. Un momento di confronto al quale hanno partecipato diverse figure istituzionali ed esperti investigatori, ma anche numerosi studenti sia in presenza sia collegati via internet.

Le mafie e la criminalità organizzata sono una presenza anche in Piemonte, compreso l’Astigiano come raccontato dai relatori del convegno che hanno ricordato il processo Barbarossa e le indagini compiute dai carabinieri volte ad accertare l’esistenza di una cellula di ‘Ndrangheta operante nella nostra provincia. Ma l’indagine ha fatto emerge, chiaramente, anche l’esistenza di una “cultura mafiosa” alimentata dalla rete di contatti con i quali la cellula operava e dai quali pretendeva obbedienza e collaborazione in cambio di favori.

È proprio su questo tema che si è concentrato l’intervento del dottor Giovanni Bombardieri, Procuratore della Repubblica di Torino, che ha analizzato le origini della criminalità organizzata, in particolare della ‘Ndrangheta, la sua evoluzione e come sia arrivata in Piemonte. Bombardieri, tra gli altri incarichi, ha guidato per oltre sei anni la Procura della Repubblica di Reggio Calabria maturando un’esperienza non solo in campo investigativo, ma anche sulla dinamiche sociali che portano cittadini estranei a logiche criminali ad “entrare nel giro” non riuscendo più ad uscirne. Perché succede? Come ci si può sottrarre alla sudditanza che ne deriva? Dove cercano le organizzazioni criminali i loro affiliati? Queste e altre domande hanno avuto risposta durante il dibattito.

«La ‘Ndrangheta è oggi la più pericolosa e la più potente delle mafie – ha detto Bombardieri rivolgendosi ai ragazzi – perché raramente ci sono pentiti in quanto gli affiliati fanno parte di famiglie contro le quali non andrebbero mai a testimoniare. Ma è anche un fenomeno che va oltre i confini italiani con una capacità di inflitrazioni in luoghi dove, fino a pochi anni fa, non si sapeva neanche cosa fosse».

Dopo i saluti della dirigente dell’IIS “V. Alfieri” Stella Perrone, del sindaco di Asti Maurizio Rasero, del questore Marina Di Donato e del dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Laura Bergonzi, hanno preso la parola i vari relatori spiegando ai ragazzi non solo come si svolge un’indagine sulla criminalità organizzata, ma anche come si predispone un processo, come viene dibattuto, le tempistiche e la burocrazia che spesso allunga i tempi prima del pronunciamento delle sentenze nei tre gradi di giudizio. Oltre al già citato processo Barbarossa, è stato ricordato il processo Carminius che ha interessato anche il territorio di Carmagnola.

Relatori dell’incontro sono stati il dott. Giancarlo Girolami, già Presidente del Tribunale di Asti, il Generale (in pensione) Antonio Borgia, editorialista e curatore del libro “Appunti sulle mafie”, il dott. Biagio Mazzeo, Procuratore Capo di Asti, il dott. Alberto Giannone, Presidente della Sezione Penale del Tribunale di Asti, il colonnello Antonio Garaglio, Comandante della Guardia di Finanza di Asti, il colonnello Paolo Lando e il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Asti.

Simone Barbiero, referente del Coordinamento Provinciale dell’Associazione Libera e Mariella Faraone, membro del Presidio Insegnanti Don Peppe Diana hanno invece spiegato agli studenti le attività svolte tra le associazioni che aderiscono a Libera e hanno invitato tutte le scuole a prendere parte alla prossima Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, in programma il 21 marzo. Giornata che ad Asti si svolgerà, però, giovedì 20 marzo in piazza San Secondo.

Al termine dell’incontro gli studenti hanno potuto porre diverse domande al dottor. Bombardieri, fermandosi anche dopo il convegno per confrontarsi con alcuni degli ospiti e analizzare con loro ulteriori aspetti dei temi trattati.

[foto Ago]

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