«I dati presentati a fine aprile dalla Regione Piemonte dicono che la provincia di Asti ha registrato, alla voce turismo, un +9,7%. Le langhe sono cresciute del 2%. Se il trend piemontese è
«I dati presentati a fine aprile dalla Regione Piemonte dicono che la provincia di Asti ha registrato, alla voce turismo, un +9,7%. Le langhe sono cresciute del 2%. Se il trend piemontese è positivo quello del Monferrato lo è ancora di più e questo per noi è molto importante perché significa che in questi anni si è lavorato bene e nella giusta direzione e soprattutto dimostra che il turista, in particolare quello straniero, inizia a guardare con interesse al nostro territorio» commenta Andrea Cerrato, assessore al turismo, agricoltura, Expo2015 della Citta di Asti, nonché presidente Piemonte Incoming. I turisti che arrivano ad Asti e nel Monferrato sono per il 50% italiani e per il 50% stranieri, di questi la maggior parte proviene dal nord Europa e in particolare da Svizzera e Liechtenstein, Germania, Francia, Paesi Bassi, Belgio. Seguono Regno Unito, USA e Svezia.
Il turismo in collina, vale a dire nei territori di Langhe, Roero e Monferrato, secondo i dati regionali, ha raggiunto nel 2014 1.603.521 presenze contro 1.593.037 presenze dellanno precedente e le 982.957 del 2005. Interessante anche il dato del turismo cinese che ha registrato, a livello piemontese, un +47%. «Nellastigiano i turisti cinesi sono ancora pochi aggiunge Cerrato – ma è interessante vedere come la provincia di Alessandria che da un anno lavora attraverso i social network cinesi, conta un buon numero di presenze a dimostrazione del fatto che si tratta di un mercato in crescita interessato a un turismo che punta su soggiorni di relax, bellezze paesaggistiche ed enogastronomia di qualità. In questottica sarà fondamentale presentare bene il nostro territorio in occasione delle quattro settimane di protagonismo della Regione Piemonte presso il padiglione Cina nel mese di settembre. Come astigiano dobbiamo decidere se consolidare il mercato scandinavo, tedesco e americano o aprirci a nuovi mercati, senza però dimenticare i turisti italiani. Promuovere il Monferrato in Lombardia e, più in generale, nelle regioni del centro nord, significa avere riscontri in termini di presenze a breve termine mentre, lavorare con mercati molto lontani significa programmare un investimento nel lungo periodo».
Tornando in tema Expo, le stime parlano di 100 mila turisti che approfitteranno dellappuntamento milanese per visitare il nord ovest del Paese con mini-soggiorni di 3-4 giorni. «Il nostro obiettivo non deve essere tanto quello di attrarre nel Monferrato il turista arrivato a Milano per lExpo, ma formulare pacchetti turistici accattivanti che portino il turista a soggiornare sulle nostre colline, dalle quali può raggiungere Expo» a concluso Cerrato.