Sono stati oltre 700 gli agricoltori Coldiretti astigiani in trasferta a Parma ieri, mercoledì, per difendere la salute di tutti i cittadini. Ad accompagnarli, a riprova del sostegno anche delle amministrazioni pubbliche, c’erano anche 26 sindaci, vice o assessori di altrettanti Comuni della provincia. Numeri importanti che hanno concorso alle 5mila presenze del Piemonte e alle ben 20mila provenienti da tutta Italia, originando un importante colpo d’occhio giallo Coldiretti lungo l’intero corteo giunto presso la sede dell’Efsa (Agenzia europea per la Sicurezza Alimentare).
A colorare vie e piazze, le bandiere gialle dell’organizzazione, il tricolore italiano e il blu dell’Unione Europea, per sottolineare l’importanza di fare sinergia, ma anche per richiamare la necessità di avere un’Europa diversa e più coraggiosa.
“Cibo dalle campagne non dai laboratori”, “Più ricerca medica”, “I cittadini europei non sono cavie”, ma anche “Coltiviamo un futuro di pace”, “Stop alle guerre militari e commerciali” e “L’Europa ci serve come il pane”: questi, alcuni degli slogan su centinaia di cartelli presenti.
«L’Europa è un valore irrinunciabile ed è la nostra casa, ma lavoriamo per un’Europa migliore, più equa, più forte, più coraggiosa – rimarca la presidente Coldiretti Asti Monica Monticone – Chiediamo un deciso cambio di passo su temi cruciali come quello della burocrazia che soffoca i nostri agricoltori. C’è bisogno di un’Europa che ascolti davvero i bisogni della gente e non le lobby o le multinazionali; di un’Europa attenta alla difesa dell’identità di ogni Stato».
«Siamo scesi in piazza, come richiesto da illustri scienziati, per chiedere che vengano fatti studi medici clinici e preclinici, prima di dare il via libera ai cibi cellulari e di fermentazione di precisione, per tutti i prodotti, compresi quelli già presentati prima del 1 febbraio 2025» ricorda il direttore Giovanni Rosso.
Il presidente e il segretario di Coldiretti, Ettore Prandini e Vincenzo Gesmundo, sono stati ricevuti dai vertici dell’Efsa, che hanno mostrato la volontà di operare con totale trasparenza, garantendo l’accessibilità pubblica delle informazioni relative ai prodotti notificati, agli studi richiesti e al processo di valutazione scientifica. Aspetto cruciale per garantire la fiducia dei cittadini e degli operatori del settore agroalimentare.
«Abbiamo apprezzato la grande disponibilità ad ascoltare le nostre istanze e a chiarire le procedure di valutazione che l’Autorità applica per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini europei – prosegue Rosso – Fin dal primo momento, la nostra iniziativa aveva l’obiettivo di rafforzare la ricerca medica e il ruolo di Efsa. Ora, continueremo il nostro impegno a Bruxelles per ulteriori potenziamenti delle regole e della trasparenza sui cibi fatti in laboratorio e sui prodotti ultra-formulati. Riteniamo fondamentale proseguire il dialogo con l’Efsa e le istituzioni europee per garantire che ogni innovazione alimentare venga valutata con il massimo rigore scientifico e nel rispetto del principio di precauzione».
«Non siamo assolutamente contro la scienza e non vogliamo frenare il progresso, ma la salute dei cittadini e la tutela del nostro modello agroalimentare devono rimanere le priorità assolute» chiosa la presidente Monticone.
Una risposta
Bene, un ottimo modo per non andare a lavorare.
Concordo sulla scelta di Parma, bella città.