È stato un open day vaccinale con numeri molto bassi quello promosso, sabato scorso, dall’Asl AT. L’Azienda sanitaria aveva organizzato un’opportunità gratuita di protezione a tutti i cittadini, con particolare attenzione alle categorie maggiormente a rischio, contro l’influenza (che presto raggiungerà il picco di contagi) e il Covid. Ma, tra le 10 e le 16, a presentarsi nell’ambulatorio del piano -1 dell’ospedale Massaia sono state poche decine di persone. Nello specifico i sanitari hanno somministrato 26 vaccini anticovid e 15 antinfluenzali.
Una decina di pazienti ha deciso di fare entrambe le protezioni. La campagna vaccinale contro l’influenza è iniziata il 7 ottobre ed è rivolta, soprattutto, a persone con più di 60 anni, bambini dai 6 mesi ai 6 anni, soggetti fragili di tutte le età e loro contatti stretti, donne in gravidanza e in post partum, donatori di sangue e categorie professionali particolarmente esposte (operatori sanitari, personale scolastico, forze dell’ordine). La campagna anticovid è invece suggerita agli ultra 60enni, operatori sanitari, donne in gravidanza e nel post partum, soggetti fragili di tutte le età e loro contatti stretti.
A oggi in tutta la regione sono stati vaccinati per l’influenza 772.556 piemontesi e 71.592 per il Covid. L’Asl AT ha invece vaccinato, dal 7 ottobre, 37.400 persone contro l’influenza mentre contro il Covid solo 2.967 (stagione 2024/25).
Le linee guida della Direzione Sanità
Intanto la Direzione Sanità della Regione Piemonte, al fine di contenere e gestire le infezioni respiratorie, ha diramato le nuove linee guida alle Aziende Sanitaria Regionali e ai rappresentanti dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. Nella nota sono riportate alcune indicazioni per gestire il flusso di cittadini all’interno di ospedali, ambulatori e sale di attesa. In particolare si richiama l’attenzione a tutte le strutture sanitarie, sociosanitarie e socio – assistenziali, pubbliche o private, «affinché dispongano procedure per il controllo del rischio clinico nella gestione di pazienti e ospiti con sintomatologia respiratoria e prevedano, se possibile, la riorganizzazione dei percorsi in modo da individuare modalità di separazione dei soggetti infetti dagli altri».
Si prevede l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale e gel disinfettante per le mani e, nel caso sia necessario l’accesso in pronto soccorso dei pazienti, una check-list di pre-triage con il riepilogo delle condizioni di salute degli stessi. Negli ospedali si raccomanda l’uso della mascherina chirurgica per tutti coloro che manifestano sintomi respiratori, a partire dalla sala di attesa per l’accesso al pronto soccorso e in tutte le fasi successive. Una raccomandazione che è estesa a anche ai lavoratori che hanno contatti con pazienti fragili, agli utenti sintomatici e ai visitatori. Anche per quanto riguarda gli ambulatori medici e le visite a domicilio fatte da dottori e pediatri si raccomanda l’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie da parte dei soggetti con sintomatologia respiratoria.
[la sala d’attesa sabato durante l’open day al Cardinal Massaia – foto Billi]