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Attualità

Ospedale Massaia, è una vittoria a metà
Attesa per i ricorsi al Tar

E’ presto per cantar vittoria ma dopo l’incontro di ieri, lunedì, tra i sindaci dell’Astigiano e l’assessore alla Sanità Antonio Saitta, un primo passo avanti nel salvataggio dei servizi

E’ presto per cantar vittoria ma dopo l’incontro di ieri, lunedì, tra i sindaci dell’Astigiano e l’assessore alla Sanità Antonio Saitta, un primo passo avanti nel salvataggio dei servizi ospedalieri è stato fatto. Rispetto alla contestata delibera della Giunta, che prevede la soppressione di 12 reparti del Cardinal Massaia, il piano B presentato da Saitta suggerisce una riduzione dei tagli e degli accorpamenti con Alessandria. In particolare resterebbero inalterati (quindi mantenendo i rispettivi primari) la gastroenterologia, la radioterapia, la chirurgia vascolare, il servizio trasfusionale e la geriatria. Diversamente, per le malattie infettive il discorso merita di essere approfondito mentre diabetologia resterebbe come servizio territoriale.

Ci sono 2 anni per rendere effettiva la delibera con tutte le possibilità di apportare ancora delle modifiche ma, precisa Saitta, «nessun licenziamento sarà fatto». Ancora a rischio la dermatologia e la dietologia che resterebbero senza primari (garantendo però i servizi) mentre i reparti di medicina A e B potrebbero essere unificati. In totale si parla di 30 posti letto in meno. Nulla è però ancora deciso perché l’eventuale piano B della Giunta Chiamparino dovrà passare indenne da Roma dove potrebbero essere rimescolate le carte e invocati ulteriori tagli. Altra incognita riguarda i paventati ricorsi al TAR da parte di molti sindaci dell’Astigiano (Asti, Canelli e Nizza in primis) i cui termini scadranno il prossimo 18 gennaio. Al di là delle buone intenzioni, infatti, in questo momento resta in vigore la famosa delibera contro la quale sono state raccolte quasi 30.000 firme.

«Quella delibera dev’essere sospesa o rivista perché non vorrei che questa apertura al dialogo sia strumentale per rinviare i ricorsi al TAR» taglia corto il consigliere regionale del M5S Davide Bono chiedendo che la revisione del Piano sanitario venga discussa in commissione. Il sindaco Brignolo, intervenendo nella conferenza dei sindaci prima di incontrare i giornalisti, parla di «elementi di novità estremamente significativi dove si capisce che il lavoro di approfondimento è stato fatto e sono state tenute in considerazione le proposte volte a mantenere una serie di Soc importanti». L’assessorato alla Sanità vuole inoltre puntare ad incrementare l’assistenza domiciliare mentre per quanto riguarda l’ospedale della Valle Belbo, Saitta non lo cancella confermando invece l’intenzione di finire l’opera compatibilmente con le possibilità economiche della Regione.

Molto critico il sindaco Gabusi che, parlando con i giornalisti, commenta: «Non si vede un miglioramento dei servizi e Asti continua ad essere una figlia minore rispetto ad Alessandria. Ad Asti vogliono ancora chiudere diversi reparti, l’ospedale della Valle Belbo non ha futuro e quindi, secondo me, il ricorso al TAR dev’essere comunque fatto e poi, eventualmente, ritirato». Ricorso che per l’assessore Ferrero e il consigliere regionale Motta, entrambi del PD, «è la cosa più inutile che si potrebbe fare in questo momento». Del piano B si parlerà ancora oggi pomeriggio, alle 17.30, durante il Consiglio provinciale cui parteciperanno i sindaci per fare il punto sulla situazione e sullo stato dei ricorsi al TAR.

Riccardo Santagati e Marzia Barosso

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