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«Due ore d'attesa e niente visita»Ennesimo reclamo sul Tempo zero
Attualità

«Due ore d'attesa e niente visita»
Ennesimo reclamo sul Tempo zero

In attesa di conoscere quanto è emerso dal questionario di soddisfazione sul servizio del Tempo Zero all’ospedale di Asti che verrà divulgato in una conferenza stampa martedì prossimo, continuano

In attesa di conoscere quanto è emerso dal questionario di soddisfazione sul servizio del Tempo Zero all’ospedale di Asti che verrà divulgato in una conferenza stampa martedì prossimo, continuano a fioccare i reclami per questo tipo di accesso senza prenotazione. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato presentato ieri mattina da un operaio di Viarigi, Giacomo Tinto. «Avevo bisogno di una visita oculistica e così ho pensato di usufruire dell’accesso a tempo zero – racconta Tinto – Mi sono svegliato alle 5,30 (abito a Viarigi), mi sono preparato e sono arrivato in ospedale circa un’ora dopo pensando di essere largamente in linea con i tempi. Arrivato lì, la prima sorpresa: a distribuire i “pre numeri” era una guardia giurata, come se ci trovassimo in un posto pericolosissimo. Solo di “pre numero” ero già il 76».

Il signor Tinto ha atteso le 7 per andare a ritirare il numero salva code valido per la lista delle visite. «Ero il numero 7 e mi sono messo ad attendere il mio turno. Dopo le 8, a quasi due ore dal mio arrivo in ospedale e ad oltre tre dal mio risveglio, mi viene comunicato che ad agosto gli accessi ad Oculistica erano solo 5 al giorno e dunque io non sarei passato. Mi sono girato verso il signore che, seduto accanto a me, aveva il numero 4 e gli ho chiesto a che ora era arrivato. Lui mi ha risposto che, dopo tre tentativi andati a vuoto in altre mattine, si era presentato alle 5 a prendere il “pre numero” per essere sicuro di passare».

Arrabbiato per il tempo perso, la svegliataccia, il giorno di ferie speso, i 50 chilometri di strada percorsi da casa all’ospedale e ritorno, il signor Tinto ha esposto un reclamo allo sportello dell’Asl. «Premetto che, per mia sfortuna, frequento altri reparti dell’ospedale e lì mi sono trovato benissimo, ma non ha nessun senso un servizio di tempo zero organizzato in questo modo – ribadisce – è solo un modo per spingere la gente verso le visite private. Ho chiesto una prenotazione e la prima disponibile era a dicembre mentre in un centro medico convenzionato, pagando 50 euro, avrei ottenuto la visita in meno di venti giorni. Ma perché devo pagare quando ogni mese, se guardo sul cedolino della mia busta paga, leggo trattenute per ben più di una visita specialistica… ».

Daniela Peira

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