E’ una delle criticità maggiori della sanità pubblica. Già lunghe prima della pandemia, dopo lo stop del Covid, le liste d’attesa per visite e trattamenti sono diventati l’incubo dei cittadini che necessitano di attenzioni appena sopra l’urgenza.
Fra le tante “sotto categorie” di cittadini che attendono risposte dall’Asl, vi è anche quella delle donne che soffrono di incontinenza e che non riescono ad entrare nelle agende del Centro per le stomie e l’incontinenza operativo all’ospedale di Asti. Sono quelle con patologia cronica che devono lasciare il passo a quelle che presentano condizioni più gravi.
Grazie ad una collaborazione fra l’associazione Apistom, presieduta da Beppe Gatti e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, sarà possibile, per l’anno 2024 dare qualche risposta in più a queste donne per quanto riguarda l’accesso al trattamento di riabilitazione del pavimento pelvico.
Un problema misconosciuto, spesso per la vergogna strisciante delle donne che ne soffrono e non ne parlano attuando delle “tecniche” di adattamento che però limitano molto la loro vita sociale e in pochi mesi tendono ad isolarle. Patologia che colpisce le donne in post partum e post interventi operatori ma anche e soprattutto quelle che, invecchiando, perdono parte delle funzioni di contenimento..
Eppure si può curare o almeno si può ridurre il disturbo con una fisioterapia mirata come quella che viene studiata, paziente per paziente, al Centro astigiano che si è ritagliato un ruolo di eccellenza ed è meta anche di donne da fuori provincia.
Ma c’è un problema di posti che con il solo orario di lavoro normale non può essere affrontato. Il contributo economico dato da Fondazione e Apistom consente proprio di finanziare lo straordinario degli operatori consentendo, dal 5 giugno, di aprire le agende anche nei pomeriggi di lunedì, mercoledì e venerdì con l’impiego di infermiere e fisioterapiste che prenderanno in carico 21 donne finora escluse per ragioni di priorità, per un ciclo di trattamento completo che prevede una serie di 10 sedute da un’ora per 10 settimane consecutive.
«Per noi questo progetto ha un respiro più ampio – ha detto Beppe Gatti, presidente Apistom – perchè vorremmo sensibilizzare i pazienti sul fatto che dall’incontinenza si può guarire e si risparmierebbero anche importanti somme oggi spese in pannoloni. La riabilitazione è molto efficace nella maggior parte dei casi. Questo progetto sarà portato anche in Regione».
Mario Sacco, presidente della Fondazione ha ribadito l’interesse per questo tipo di progetti perchè vanno nella direzione di miglioramento della qualità della vita dei cittadini e ha ottenuto il pubblico ringraziamento del direttore generale Asl, Francesco Arena che ha aggiunto come il Centro sia uno dei “pezzi” di ospedale dei quali andare molto orgogliosi.
Al progetto di recupero delle liste lavorano Valentina Durizzotto, Cristina Valle, Nadia Calosso e la fisioterapista Elena Marocco sotto la direzione della direttrice della Fisiatria Giovanna Lombardi.