L'invito del Papa ad ospitare i profughi nelle parrocchie, lanciato domenica scorsa all'Angelus, ha creato un grande fermento in tutta la chiesa. Il primo a rispondere all'appello è stato
L'invito del Papa ad ospitare i profughi nelle parrocchie, lanciato domenica scorsa all'Angelus, ha creato un grande fermento in tutta la chiesa. Il primo a rispondere all'appello è stato il responsabile nazionale dei Salesiani il quale si è dichiarato pronto a seguire le parole del Santo Padre. Anche il vescovo di Asti, Monsignor Francesco Ravinale, nel corso della funzione religiosa officiata in occasione della festa della Madonna del Portone, ha rilanciato l'invito a tutte le parrocchie della sua diocesi. "Ho esteso l'invito del Papa a tutte le parrocchie astigiane -? ha detto il vescovo Monsignor Ravinale -? in occasione della messa alla Madonna del Portone. L'invito è stato recepito e si cominciano a vedere i primi risultati, anche se è ancora presto per tirare le somme, in quanto bisogna dare il tempo ai sacerdoti di verificare locali e strutture prima di dare l'adesione".
Non è importante che siano ospitati proprio nella casa parrocchiale, l'importante è che ogni parrocchia si adoperi per trovare un luogo dove dare asilo ai profughi. Ci si può appoggiare a sacerdoti, ma anche ad associazioni e a comunità. "L'invito a dare ospitalità lanciato dal Santo Padre contiene un elemento di assoluta novità ? ha continuato il vescovo di Asti ? Il Santo Padre ha parlato di famiglie e non di singole persone e questo mi pare una cosa veramente innovativa e bella. Nell'astigiano la Caritas diocesana è stata la prima ad accogliere i profughi – ? ha proseguito monsignor Ravinale – I primi cinquanta arrivarono a Villanova e furono proprio loro a dare il giusto ricovero. Oggi la Caritas prosegue il suo cammino con i nuovi arrivi e le parrocchie dovranno invece dare ospitalità alle famiglie, in modo che non si disperdano o non debbano aggiungere sofferenza a sofferenza".
Oggi alcune parrocchie, come quella di Piea, si stanno già interfacciando con la Prefettura proprio per dare un'adeguata accoglienza a quanti arrivano. Altre dovranno necessariamente farlo nei prossimi giorni in modo da creare una vera e propria rete recettiva in grado di far fronte alle esigenze che questo "esodo" richiede. Monsignor Ravinale ha lanciato l'appello. Ora tocca alle parrocchie rispondere e mettere in moto la macchina dell'accoglienza che deve "coinvolgere tutta la comunità". Attualmente nell'astigiano sono stati accolti ben 460 profughi distribuiti tra Villa Quaglina, Caritas, Valmaggiore, Revignano e Croce Rossa e tra diversi Comuni tra questi Villanova (14), Grana (10), Costigliole (14), Villafranca (33), Ferrere (15), Cellarengo (9), Frinco (20), Piea (27), Cunico (6), San Damiano (23), Robella (27), Corsione (20) e Capriglio (20).
Flavio Duretto