C’è un legame, inatteso, tra lo scrittore Gian Marco Griffi e Nizza. «Mia moglie è di Monastero Bormida, ci incontravamo qui nei nostri primi appuntamenti – ha raccontato – Con ben 5 sale cinematografiche, era un bel posto dove passare la serata». Il curioso aneddoto sabato pomeriggio ha aperto la presentazione nicese di “Ferrovie del Messico”, in affiatato tandem con l’attrice e autrice Silvia Perosino, con la chiesa sconsacrata della Santissima Trinità a fare da cornice.
Tra letture e curiosità, i presenti hanno potuto scoprire l’origine narrativa di Tilde, già presente in un precedente racconto di Griffi, come signora che aveva ricevuto, negli anni, cartoline da tutto il mondo firmate da un vecchio amico: «Ne è nato il personaggio di Francesco, che poi si è rubato la scena nella sua kafkiana impresa di tracciare la mappa della rete ferroviaria messicana». La seconda parte dell’iniziativa, in collaborazione con l’Erca e l’Assessorato alla Cultura, è stata la cena alla tenuta “Le coccole” della cantina “Il Botolo”.