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Attualità
Indagine

Osservatorio Foodinsider, mense scolastiche sotto la lente

Il Comune di Asti 34esimo su 60 nel decimo rating presentato nei giorni scorsi – L’assessore Bologna: «Risaliti dal penultimo posto, premiato il lavoro svolto dal 2020»

Asti è 34esima, su 60 comuni italiani analizzati, per qualità delle mense scolastiche.
La classifica – che vede la città in discesa rispetto al 2023/2024, quando era 25esima su 60 comuni analizzati, ma linea rispetto al 2021/2022 (31esima su 53) e in risalita rispetto al 2020/2021, (penultima su 54) – è contenuta nel decimo Rating dei menu scolastici realizzato da Foodinsider. Parliamo dell’osservatorio civico sulla ristorazione scolastica che da dieci anni analizza i menu delle scuole italiane, valorizza le buone pratiche e promuove una mensa sana, sostenibile e legata al territorio.
L’indagine, presentata nei giorni scorsi nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, mira a rilevare la frequenza dei singoli alimenti, la loro qualità e l’impatto sull’ambiente dei menu offerti dalle mense scolastiche. A completarla la classifica dei menu che premia qualità nutrizionale, attenzione all’ambiente e valorizzazione delle filiere locali. Al vertice Parma, seguita da Cremona e Fano, mentre a chiudere la classifica sono Potenza, Civitanova e Grosseto.
«Dall’indagine – commentano da Foodinsider – emerge un’Italia a due velocità: accanto a mense eccellenti, capaci di innovare menu e pratiche, persistono realtà ferme su modelli standard. Il quadro, però, non è immobile: il biologico cresce in modo strutturale (quasi la metà dei menu propone oltre 22 prodotti bio a settimana, mentre quelli con meno di 9 scendono al 5%).
Anche nel piatto la transizione si nota: i legumi compaiono una o più volte a settimana nel 94% dei menu analizzati; aumenta la varietà dei cereali, cresce l’uso degli integrali e si riduce la carne rossa, seppur con differenze territoriali. Si registra inoltre il primo segnale di inversione rispetto all’uso di prodotti processati. Sul fronte delle filiere locali, i segnali sono misti: il 40% dei Comuni offre pochi o nessun prodotto del territorio, ma aumenta il numero di amministrazioni che inseriscono stabilmente più di dieci prodotti locali a settimana».

Il servizio ad Asti

Per quanto riguarda il Comune di Asti, dal settembre 2021 il servizio è svolto dalla ditta Vivenda, il cui appalto scadrà nel 2027. Durante l’anno scolastico serve ogni giorno, in media, 2.700 pasti nelle scuole materne, elementari e medie (in quest’ultimo caso solo alla Jona e alla Martiri della Libertà). Pasti che possono salire a 3.200 durante certe giornate, a seconda dei rientri programmati nelle primarie per le classi che non seguono l’orario a tempo pieno. Negli asili nido, invece, la preparazione dei pasti avviene nelle cucine interne, ma sempre in appoggio alla ditta Vivenda.

Il commento dell’assessore Bologna

«Il risultato del decimo rating – commenta l’assessore comunale all’Istruzione, Loretta Bologna – ci soddisfa molto, in quanto premia tutti gli sforzi fatti a partire dal 2020, quando è stato pubblicato il nuovo bando per la gestione delle mense scolastiche. Bando arrivato in un periodo in cui il servizio era oggetto di numerose critiche da parte di famiglie e personale delle scuole. Segno che abbiamo imboccato la giusta direzione».

Il lavoro svolto

L’assessore ripercorre quindi le principali tappe del lavoro svolto. «Innanzitutto – ricorda – abbiamo inserito, nel capitolato del bando, parametri più stringenti. Ad esempio, abbiamo introdotto su larga scala alimenti biologici e a filiera corta, e imposto che il centro cottura della ditta avesse sede in città, per ridurre le distanze in occasione del trasporto dei pasti. E ancora, abbiamo dotato le scuole di lavastoviglie industriali per eliminare l’uso di piatti di plastica ed utilizzare quelli in ceramica, quindi con un’attenzione anche all’ambiente. Ed è stato stabilito che lo sporzionamento dei piatti debba avvenire nelle scuole: le pietanze vengono trasportate in grandi contenitori, e poi impiattate sul posto in modo che la temperatura dei cibi sia sempre adeguata».

Il confronto con le famiglie

Molto importante, poi, il confronto con le famiglie. «In questo percorso – conclude – abbiamo ovviamente proseguito la collaborazione con genitori e insegnanti. Abbiamo raccolto suggerimenti e segnalazioni, organizzato riunioni dell’apposita Commissione mensa direttamente al centro cottura, così da spiegare il motivo di certe scelte operative, e fornendo il maggior numero di informazioni possibili sul capitolato. Inoltre, in occasione delle previste visite dei genitori durante la somministrazione dei pasti, abbiamo concesso la possibilità di verificare la grammatura delle pietanze dei piatti, sulla base del menu stabilito dall’Asl. Un impegno che ha portato i suoi frutti, dato che non abbiamo più ricevuto critiche e polemiche, e ci ha consentito di risalire nella classifica di Foodinsider».

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