Da un lato, la nascita dell'hospice, progetto non più rinviabile (per il quale la Lilt aveva avviato in passato una raccolta firme tra i cittadini) deve concretizzarsi senza fare passare altro
Da un lato, la nascita dell'hospice, progetto non più rinviabile (per il quale la Lilt aveva avviato in passato una raccolta firme tra i cittadini) deve concretizzarsi senza fare passare altro tempo. Dall'altro, serve da subito un organico medico e infermieristico in grado di fare fronte a tutto il bisogno, espresso dai pazienti di Asti e provincia, e non solo al 25% della domanda. Queste le richieste avanzate all'Asl e alla Regione dall'Osservatorio della sanità, che ha incontrato, nella sede della Lilt, l'associazione "Con te," impegnata nell'assistenza dei pazienti, oncologici e affetti da altre patologie, che necessitano di cure palliative.
Queste ultime sono l'insieme degli interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali, rivolti sia alla persona malata sia al suo nucleo familiare e finalizzati alla cura attiva e totale dei pazienti, la cui malattia di base, caratterizzata da un'inarrestabile evoluzione e da una prognosi infausta, non risponde più a trattamenti specifici. Occuparsi di cure palliative significa quindi occuparsi anche di "lotta al dolore," affinché i malati terminali siano accompagnati senza sofferenza. Il tema delle cure palliative investe non solo aspetti medici e psicologici, ma presenta anche una forte valenza culturale, rispetto a cui, in Italia, si registra un notevole ritardo. Nata nel 2008, l'associazione "Con te" "agisce contestualmente come stimolo verso l'Asl At, affinché siano assicurate alle cure palliative le risorse umane e organizzative per fare fronte ai bisogni espressi dall'intero astigiano."
Al riguardo, emergono però notevoli problemi: "In questo momento ? fa sapere l'Osservartorio della sanità ? l'Oncologia del "Cardinal Massaia" dispone, nel proprio organico, di un solo medico specialista che si occupa delle cure palliative, affiancato da 3 infermiere. Il servizio è svolto da lunedì a venerdì dalle 8 alle 18. Con questa piccola équipe, sono seguiti all'anno, a domicilio o in ospedale in caso di ricovero, dagli 80 ai 100 pazienti residenti esclusivamente nella città di Asti; i malati che risiedono invece nelle frazioni astigiane e nel territorio provinciale sono di fatto seguiti solo dai medici di famiglia. Di contro, oggi sono circa 400 i pazienti che necessiterebbero di cure palliative. Quindi, l'Asl riesce a seguire in modo appropriato solo il 25% degli aventi necessità."
Secondo quanto sostiene l'Osservatorio, "queste carenze determinano una serie di problematiche non indifferenti, specie in ambito provinciale, perché i medici di famiglia, già assillati da un elevato numero di pazienti, non possono dedicare ai malati terminali le attenzioni e le cure palliative che solo un'esperienza specifica può garantire. Tale inadeguatezza comporta poi al nostro sistema sanitario gravi e maggiori costi economici." Sempre l'Osservatorio incalza: "Da lungo tempo aspettiamo l'hospice e siamo l'unica realtà in Piemonte a non avere questa struttura. Da anni ? conclude ? l'associazione "Con te" garantisce un forte contributo sia in termini organizzativi sia con medici specialisti esterni all'Asl. Perciò, l'Osservatorio si impegna a sostenerla, assumendo la concretizzazione delle cure palliative come un dato di civiltà irrinunciabile."
m.z.