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Osteoporosi, problema tipico dell'età avanzata
Attualità

Osteoporosi, problema tipico dell'età avanzata

Uno dei problemi cui si è più esposti con l’avanzare dell’età è l’osteoporosi: condizione in cui lo scheletro tende a perdere massa ossea e resistenza, a causa di fattori nutrizionali,

Uno dei problemi cui si è più esposti con l’avanzare dell’età è l’osteoporosi: condizione in cui lo scheletro tende a perdere massa ossea e resistenza, a causa di fattori nutrizionali, metabolici o patologici, con il conseguente, maggiore rischio di fratture. Esistono diverse tipologie di osteoporosi, tra cui quella post – menopausa (dovuta alla diminuzione della produzione ormonale, che riguarda appunto le donne) e quella senile. In generale, l’osteoporosi è la malattia più diffusa tra quelle ossee, riguardando entrambi i sessi. Non solo. La razza bianca e quella asiatica sembrano le più colpite. Diversi i fattori di rischio, definiti non modificabili, che possono contribuire alla manifestazione dell’osteoporosi: primo fra tutti, l’età. A seguire, i fattori genetici; la carenza di certi ormoni; la presenza di altre patologie (come l’artrite reumatoide e la cirrosi epatica); malattie ereditarie; anomalie del sistema endocrino.

Parallelamente, esistono poi molteplici fattori di rischio detti invece modificabili, tra cui la carenza nella dieta sia di sali minerali (come calcio e magnesio) sia di vitamine (specie la D, la C, la K e quelle del gruppo B); il peso corporeo; l’abuso di alcool; il fumo di sigaretta; l’inattività fisica e la vita sedentaria; l’utilizzo di alcuni farmaci, antagonisti della vitamina K. Ma quali i sintomi dell’osteoporosi? Inizialmente, la sintomatologia si manifesta con una diminuzione del tono calcico nella massa ossea, con particolare riferimento alle vertebre dorso – lombari, al femore e al polso. Questa fase però risulta, in un primo momento, asintomatica. Successivamente, i sintomi via via avvertibili sono stanchezza, dolore alla muscolatura e alle ossa (tipico della presenza di fratture).

Quanto alla diagnostica, che si basa su di una serie di punti fondamentali, a partire dalla storia clinica del paziente e della famiglia, l’esame radiografico è stato in parte sostituito dai metodi densitometrici (con cui si valuta la densità minerale delle ossa), più sensibili, che permettono la diagnosi con una maggiore precocità.

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