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Attualità
Il personaggio

Otto Marzo: la “signorina” di Capriglio prima sindaca dell’Astigiano

Era la maestra del paese e per 20 anni resse le redini del piccolo Comune. Grazie alla sua amicizia con l’onorevole Rapelli, “fratello di latte”, Capriglio ebbe tutte le strade asfaltate e l’acqua potabile nelle case

«Era una donna forte e in gamba, non aveva paura di niente e nessuno. Era l’unica donna in Comune ma sapeva farsi rispettare e trattava i consiglieri come trattava i suoi alunni a scuola» ricordano Sergio e Ugo Occhiena, pensionati di Capriglio e consiglieri comunali negli Anni Settanta.
Parlano di Maria Luigia Agagliate, la maestra di Capriglio che, nel 1956, venne eletta prima sindaco donna della provincia di Asti. E rimase saldamente a capo dell’amministrazione comunale fino al 1975, segnando così il record di mandato consecutivo del piccolo comune che ha dato i natali alla madre di Don Bosco.
La maestra Agagliate era una di “famiglia”: suo nonno Giuseppe era un fratello di San Giovanni Bosco e questa discendenza diretta avrebbe segnato la sua vita, improntata alla fede, e quella di suo fratello Giovanni Matteo, professore salesiano alla Scuola Agraria di Lombriasco.
«Era molto legata all’allora vescovo di Asti, monsignor Cannonero – ricorda invece Maria Occhiena, ex alunna della Agagliate – così ogni mese sceglieva quelle di noi più ubbidienti e ci portava in auto ad Asti a trovare il Vescovo e soprattutto sua sorella, “tota Cannonero” con la quale era molto amica. Per noi era una festa perchè vedevamo cose nuove e, soprattutto, trovavamo un grande piatto di cioccolatini ad aspettarci».
Maria Luigia denotò fin da piccola una grande predisposizione per lo studio e, una volta conseguito il titolo di maestra elementare, inizialmente insegnò alla scuola di Bagnasco, nel Cuneese.

Poi il ritorno a Capriglio nel 1939 dove ricoprì il ruolo di maestra ininterrottamente fino al 1976, anno in cui andò in pensione.

Maria Luigia Agagliate morì nel 2000 a 93 anni e fino all’ultimo i caprigliesi si riferirono a lei con due appellativi che si portava dietro dalla gioventù: “maestra” o “signorina”.
Fu un sindaco molto efficiente. Un po’ perchè dedicava interamente la sua vita alla scuola (al mattino) e al municipio (al pomeriggio); ed essendo entrambi ospitati nello stesso edificio, spesso non tornava neppure a casa a pranzo.
E poi perchè poteva contare su un’amicizia molto importante: quella con l’onorevole Giuseppe Rapelli, politico di altissimo profilo, membro dell’Assemblea Costituente e parlamentare per diversi mandati fino al 1963 con un incarico anche di vice presidente della Camera.
La maestra Agagliate e Rapelli erano uniti da un fortissimo legame figlio di quei tempi: erano “fratelli di latte”, perchè la madre del futuro sindaco donna aveva preso Rapelli “a balia” dopo la nascita del primo figlio Giovanni e prima della nascita di Maria Luigia. Quel tempo passato insieme da bambini cementò un’amicizia della quale beneficiò tutta Capriglio in quanto il filo diretto con il Parlamento consentì al paese di essere fra i primi ad avere i finanziamenti per asfaltare tutte le strade e per portare la rete di acqua potabile in tutte le case, migliorando notevolmente la qualità della vita dei caprigliesi.
Furono opere fortemente volute dalla “sindachessa” come qualcuno la chiamava allora, per mettere un argine ad un fenomeno che la angosciava particolarmente: lo spopolamento delle campagne a seguito del forte richiamo della Fiat a Torino, affamata di operai.
Tutte le decisioni di gestione del Comune, a quei tempi, passavano dal consiglio comunale che aveva anche un alto margine discrezionale nel fissare tutta una serie di imposte locali vista la quali totale assenza di regolamenti. I consiglieri stabilivano le tasse da pagare, famiglia per famiglia, cercando di applicare quote che spesso tenevano conto anche dei casi particolari, a seconda delle condizioni economiche, del numero di figli. Dove non arrivavano i proventi dei raccolti e le varie società di mutuo soccorso, interveniva il buon senso. Un lavoro delicatissimo che la maestra Agagliate coordinava con grande umanità, conoscendo, grazie al suo ruolo nella scuola, situazioni di disagio celate o nascoste.

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